Le nostre mini recensioni fast di oggi sono accomunate dal fatto di essere legate a tre film appena usciti nelle sale italiane: il sesto capitolo di Mission: impossible, l’ultimo film Pixar Gli incredibili 2, e il vincitore della Palma d’oro a Cannes, Un affare di famiglia. Il quarto film in realtà è un telefilm diretto dal maestro Alfred Hitchcock.
Ecco il nuovo appuntamento con La Bottega del Cineasta.
- Mission: impossible – Fallout di Christopher McQuarrie – Il francise di Mission: impossible si arricchisce di un nuovo capitolo, probabilmente il più bello della serie. Presentato dalla critica come adrenalinico già dall’inizio, in realtà la pellicola parte piano e costruisce una trama intelligente che si stringe lentamente intorno al collo di Tom Cruise. Il nostro Tom ci diletta con le sue solite smargiassate ma la solidità del racconto e la regia realista di McQuarrie ci fanno amare questo lavoro. Dimenticate la tecnologia e le stramberie fantascentifiche, qui abbiamo inseguimenti e azione rubati a piene mani dagli action anni ’70. Non indispensabile ma utile aver visto i film precedenti. Ottimo!
- Four o’clock dalla serie tv Suspicion di Alfred Hitchcock – Il Maestro ha curato, per anni, la produzione delle sue serie tv, a cominciare da Alfred Hitchcock presenta, ma si è anche prestato ad altre produzione. Suspicion è una serie tv americana durata solo una stagione tra il 1957 e il 1958. Hitchcock ha diretto il primo episodio dove un uomo prepara un ordigno per uccidere la moglie e l’amante ma il destino ci mette lo zampino e non tutto procede come dovrebbe. Il Maestro ci delizia con la sua solita regia perfetta che culmina nella scena finale col ticchettio dell’orologio ad occupare la scena e, anche qui, non ci delude mai. Da recuperare.
- Gli incredibili 2 di Brad Bird – La Pixar ha la caratteristica di non riuscire a sbagliare un film neanche se si mette d’impegno. Dopo il capolavoro Coco mette mano alla famiglia di super de Gli incredibili e qui sbaglia completamente il centro. A livello artistico l’opera è mirabilante e il livello dell’animazione ha un che di superlativo. E’ nel lavoro di scrittura che, invece, il film scivola malamente. Poche le scene veramente coinvolgenti, poche risate e un paio di personaggi come Edna Mode e il figlio velocista decisamente mal utilizzati a fronte di un potenziale enorme. Bello il combattimento tra il piccolino e il procione e ottimo l’omaggio all’uomo Talpa della prima scena, storico cattivo e primo villain a fumetti dei Fantastici 4 a cui Gli incredibili devono tantissimo.
- Un affare di famiglia di Hirokazu Koreeda – Il vincitore della Palma d’oro di Cannes di quest’anno è un film che ricorda, a tratti, Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola. E’ un film che disegna una famiglia e una società imbruttita, povera e arraffona ma è nell’ultima mezz’ora che il film acquista sapore, mescola i punti di vista e diventa veramente intenso. Presentato come commovente o capolavoro contemporaneo, l’opera di Koreeda non ha la forza drammaturgica per scuotere le emozioni ma rimane incastrato nell’animo e, malgrado il degrado che permea la pellicola, riesce a incantare. A fronte della visione americana, sciorinata in molti film e telefilm, in cui la famiglia sono gli amici, la famiglia è dove sta il cuore e altre amenità terribili varie, l’opera di Koreeda riporta l’attenzione sul fatto che, volente o nolente, il corredo genetico e la famiglia di origine sono fattori con cui si deve fare i conti. Bene ma non benissimo.
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