Le Terrificanti Avventure di Sabrina, la recensione della seconda parte
Abbiamo visto la seconda parte della serie tv Netflix “Le Terrificanti Avventure di Sabrina“. Questa è la nostra recensione.
La trama di questa seconda parte si concentra su quelle che sono le conseguenze della scelta da parte della giovane protagonista di scrivere il suo nome sul libro della bestia. Nel frattempo le intenzioni del Signore Oscuro nei confronti di Sabrina si fanno sempre più chiare…
I nuovi episodi di “Le terrificanti avventure di Sabrina” non solo contribuiscono ad ampliare la conoscenza dell’universo narrativo della serie, permettendo così anche al pubblico di entrare maggiormente in empatia con i vari personaggi, ma assumono anche un posizionamento più netto e definito nei confronti del target di riferimento. Con lo scorrere delle puntate infatti appare sempre più nitida la volontà di strizzare l’occhio al pubblico dei giovani, quelli che un po’ di anni or sono sarebbero stati considerati i classici spettatori dei teen drama stile “Dawson’s Creek”.
La Recensione della Prima Parte
Il pubblico, anche quello dei teenagers, è cambiato e di conseguenza anche le sue esigenze, così agli elementi e alle tematiche meramente adolescenziali si aggiungono quelli che possono essere considerati fattori di interesse anche per un pubblico diverso. Nonostante una certa cura nell’ambientazione, nella costruzione delle atmosfere grottesche e ai continui riferimenti alla cultura horror, le strizzate d’occhio verso il già citato pubblico giovanile risultano spesso eccessive così come forzati appaiono talvolta i riferimenti a tematiche come il femminismo e l’identità sessuale, che appaiono inserite più per una questione di marketing che per altre ragioni.
Un plauso va al disegno dei personaggi femminili forti, delineati con accuratezza maggiore rispetto a quelli maschili, ma anche qui il sospetto che la scelta sia legata eccessivamente ad una questione di target è forte.
In sostanza anche questa seconda parte di Le terrificanti avventure di Sabrina risulta essere un prodotto tutto sommato buono e godibile nonostante perda molto a causa dei fattori sopracitati.
Vedremo che direzione si prenderà con la seconda stagione…
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