Skylin3s incontro trieste

Liam O’Donnell presenta Skylin3s al Trieste Science+Fiction Festival

Inauguriamo la nostra avventura alla 20° edizione del Trieste Science+Fiction Festival con un’interessante doppia intervista a Lindsey Morgan ed a Liam O’Donnell, rispettivamente protagonista e regista di Skylin3s, film d’apertura della rassegna che, quest’anno causa Covid, si terrà integralmente online.

Questo è il resoconto dell’incontro con le due star hollywoodiane, condito da alcune domande redatte dal nostro portale.

Memore del successo ottenuto qui a Trieste con il precedente capitolo della saga, il regista ha voluto aprire l’incontro svelando che Skylin3s ha vissuto una genesi difficile, legata anche allo smarrimento del computer su cui O’Donnell aveva scritto la sceneggiatura. A complicare ancora di più le cose un budget limitato che ha reso le riprese ancora più complesse. Il regista ha raccontato che ha dovuto comprimere i tempi di produzione, vincendo la sfida con il tempo solo grazie al suo cast. Sullo scontro finale O’Donnell ha richiesto effetti speciali importanti, una location complessa, ed in generale i movimenti di scena sono risultati complicati ma, poi, rivedere il tutto dopo il montaggio ha fatto comprendere al filmmaker il buon lavoro fatto.

Lindsey Morgan, anche se amante del genere fantasy, ha detto che non pensava di associare la sua carriera in modo così preminente alla fantascienza, la quale sembra averla catturata e innalzata a sua iconica interprete. Per lei la fantascienza dà la possibilità di aver a che fare con storie molto creative: “La fantascienza è un genere perfetto perché non limita e spesso è usata come metafora di problemi reali e concreti.”

Abbiamo chiesto alla Morgan informazione sul suo prossimo lavoro che la vedrà protagonista nel reboot di Walker Texas Ranger. Ci ha risposto che il primo consiglio che le hanno dato sul set è stato di non guardare la serie originale per evitare influenze di sorta. Sulla trama ha raccontato che Walker tornerà in servizio dopo alcune vicissitudini e dovrà fare i conti con nuove problematiche. Lindsey Morgan nel reboot darà volto al ranger Ramirez, recluta del dipartimento. Il suo personaggio dovrà superare le resistenze che i suoi colleghi più esperti le faranno, sia per il fatto di essere donna, sia per la sua etnia. In ogni caso, l’attrice ha confermato che si tratterà di un personaggio divertente che romperà le ossa a tanti.

Al regista abbiamo chiesto, invece, dettagli sui suoi prossimi progetti. A tal proposito, Liam O’Donnell ha risposto che non si vede a dirigere un dramma o un film tratto da una storia vera; il genere sci-fi gli dà libertà d’azione senza precedenti. Comunque sia, ha confermato di avere almeno tre progetti nel cassetto. Skylin3s fra l’altro, non è morto. Ogni capitolo della saga combina altri generi creando, così, un mix particolare che non rende ripetitiva la storia, pertanto potrebbe avere ancora a che fare con questo franchise.

In futuro O’Donnell vorrebbe dare vita al primo Post-Apocalittico di arti marziali ambientato in Asia. Ha poi raccontato che il progetto più interessante a cui sta lavorando è al di fuori di quanto diretto fino ad oggi: esso sarà infatti un film con mostri ambientato nel circolo polare artico. Sarà un’avventura dura e cruenta che non lascerà spazi a momenti di comicità nei post credits.

O’Donnell ha poi raccontato di amare gli effetti speciali digitali, ciononostante la lezione più grande che ha avuto in carriera è arrivata dai primi film di Star Wars, dove Lucas ha stupito tutti con effetti fatti a mano.

Alla nostra domanda su un’ipotetica collaborazione con Doug Jones ha risposto che ovviamente gli piacerebbe tantissimo poter dirigere l’istrionico trasformista, che tra l’altro conosce. In ogni caso, va ricordato che Doug Jones ha già collaborato per uno dei suoi corti promozionali.

Tornando a Lindsey Morgan: l’attrice ha svelato che questo film per lei è stata una sfida notevole, si è buttata nel progetto, fidandosi completamente del regista. Ha rivelato di aver incontrato non poche difficoltà in alcune situazioni in cui doveva innalzare il livello di drammaticità nel rapporto fra Rose ed il fratello, e questo perché doveva confrontarsi con un attore che indossava una spessa maschera di gomma.

Per quanto riguarda i vari cameo presenti, il regista ha sottolineato la spontaneità degli attori britannici ed il loro essere pronti alla recitazione. Non hanno quasi necessità di essere diretti: Rhona Mitra è stata perfetta, James Cosmo a tutto tondo: il ruolo del vecchio, che è il depositario di tutta la storia di Rose, l’ha sentito suo da subito. Ascoltarlo raccontare le vicende dei due film precedenti. con quelle pause, con quel tono, è stata un’esperienza unica. Alexander Siddig è persona fantastica: sempre pronto sempre partecipe col tipico atteggiamento british. Molte volte, dopo aver girato scene cruente e drammatiche, si girava e con candore chiedeva una tazza di tè.

La sessione si è conclusa al grido di Raggi Fotonici, da parte di O’Donnell e Morgan, ovviamente secondo lo stile del Trieste Science+Fiction Festival.



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