Abbiamo visto Lo Spietato, il secondo film italiano originale Netflix, diretto da Renato De Maria e interpretato da Riccardo Scamarcio. Questa è la recensione.
Ispirato al libro “Manager Calibro 9” di Pietro Colaprico e Luca Fazzo, il film Lo Spietato racconta la storia della vita di Santo Russo, calabrese di umili origini emigrato in gioventù a Milano insieme alla famiglia. Dal 1967 fino ad arrivare al 2002 si segue l’ascesa ai vertici del mondo del crimine da parte del protagonista, il tutto tra bar di provincia e salotti borghesi, in un percorso fatto di alti e bassi.
“Lo spietato” della pellicola è interpretato da Riccardo Scamarcio, vero e proprio trascinatore del film, che, attraverso un’interpretazione abbastanza sopra le righe e aiutato da una buona scrittura del personaggio, riesce a costruire una figura interessante e sfaccettata. Da sottolineare anche il buon lavoro fatto sull’accento da parte dell’attore pugliese. Un film, però, non è solo fatto dai suoi interpreti, a onor del vero tutti in parte, ed è qui che emergono alcune lacune. Nonostante fattori come gli aspetti puramente tecnici e le ambientazioni risultino elementi curati e che riescono a creare una cornice veramente di ottima fattura, emerge, con lo scorrere dei minuti, un eccessivo didascalismo che va a danneggiare la fluidità della narrazione.
La colonna musicale, che alterna suoni contemporanei a melodie d’epoca, risulta fin troppo invasiva e finisce per compenetrare eccessivamente le immagini, talvolta cedendo a taluni cliché del cinema italiano moderno da cui, in vero, il film cerca lungamente di staccarsi. “Lo spietato”, infatti, è più un poliziottesco che un crime movie vero e proprio e questa nostalgia di un certo cinema che traspare dalle immagini rappresenta un altro elemento di notevole interesse per questo film.
Il lavoro di Renato De Maria dietro la macchina da presa risulta funzionale alla storia e il risultato finale è quello di un’opera, seppur non affatto perfetta, assolutamente godibile e con alcuni momento veramente potenti (vedasi l’arrivo di Santo durante la performance artistica nella sua casa di Milano).
Il film è stato distribuito attraverso la piattaforma Netflix a partire dal 19 Aprile 2019 dopo essere stato presente nelle sale cinematografiche per tre giorni dall’8 al 10 dello stesso mese.
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