Locke and Key, la recensione della serie fantasy Netflix
Locke and Key è la nuova serie fantasy – a tinte dark – distribuita attraverso la piattaforma di streaming Netflix. Questa è la recensione.
Tratta dall’omonima graphic novel creata da Joe Hill (figlio di Stephen King) e Gabriel Rodriguez, la serie è stata curata da Carlton Cuse, con lo stesso Hill a fare da consulente e produttore esecutivo.
Nel cast spazio per Darby Stanchfield, Connor Jessup, Emilia Jones, Jackson Robert Scott e Laysla De Oliveira.
Trama: Tre fratelli, dopo il macabro assassinio del padre, si trasferiscono nella loro casa ancestrale in Massachusetts. Lì scoprono che la casa ha chiavi magiche che danno loro una vasta gamma di poteri e abilità. Quello che non sanno, però, è che anche un demone vuole le chiavi e non si fermerà davanti a nulla per ottenerle.
COMMENTO
Serie tv dai tanti volti, Locke and Key rappresenta il modo di fare televisione da parte della nuova generazione di produttori e scrittori hollywoodiani, dove l’offrire intrattenimento ad ogni costo è l’unica cosa che conta.
Dopo aver presentato i vari protagonisti, i contesti – per quanto questi si presentino bizzarri nei primi episodi – ed introdotto le celebri “chiavi magiche”, lo show inizia il suo lungo percorso narrativo fatto di misteri appassionanti, segreti agghiaccianti, ed intrecci narrativi ben congeniati dalla coppia Cuse e Hill. Ma attenzione, perchè non tutto ciò che luccica è oro in Locke and Key, e questo va assolutamente sottolineato.
Il ritmo sceneggiativo fin troppo cadenzato dei primi episodi rischia oltremodo di allontanare il pubblico meno paziente, ma è proprio l’utilizzo di questa virtù “la pazienza” che permette di trasformare una serie altrimenti mediocre in uno show capace di regalare le maggiori emozioni nel suo ultimo atto. Locke and Key va vista nonostante la noia iniziale, ed apprezzata per il coraggio ostentato nei suoi ultimi episodi. A nostro avviso, il finale di stagione, con tanto di cliffhanger inatteso, mostra tutto il potenziale di questo show.
Tra i tanti registi che si sono alternati dietro la macchina da presa, Vincenzo Natali (Splice) è colui che lascia maggiormente il segno, la sua regia imprime, a tal proposito, la giusta accelerazione, finendo per caricare emotivamente una narrazione fino a quel momento avvincente solo per metà. Non a caso, sono sue le regie degli ultimi due episodi… i migliori.
I tre giovanissimi attori che interpretano i fratelli Locke si comportano estremamente bene. Connor Jessup, Emilia Jones, e Jackson Robert Scott sono bravi ad interagire tra loro, fornendo allo spettatore un quadro completo sull’aspetto emotivo dei personaggi da loro interpretati. La bellissima Laysla De Oliveira dona al suo personaggio, Dodge, il giusto lato oscuro. Non male anche l’interpretazione di mamma Locke offerta da Darby Stanchfield.
In definitiva, la prima stagione di Locke and Key si presenta come una sorta di montagna russa emozionale, dove i momenti di vera noia si alternano con altri di grande intrattenimento. Lo show di Carlton Cuse dimostra di avere un grande potenziale, pertanto merita offrire nuovi dettagli in una seconda stagione.
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