Monarch: Legacy of Monsters, recensione della serie su Godzilla
Abbiamo visto su Apple TV+ la serie ambientata nel MonsterVerse intitolata Monarch: Legacy of Monster, conclusasi oggi con l’ultimo dei 10 episodi intitolato “Oltre la logica“, questa la recensione.
La nuova serie ha debuttato venerdi 17 novembre 2023 con la messa in onda dei primi due episodi, entrambi diretti Matt Shakman, ai quali a cadenza settimanale sono seguiti i successivi otto. Nel cast Kurt Russell (Lee Shaw), Wyatt Russell (Lee Shaw giovane), inoltre Anna Sawai (Cate Randa), Kiersey Clemons (May Olowe-Hewitt), Ren Watabe (Kentaro Randa), Mari Yamamoto (Keiko Miura) e Anders Holm (Bill Randa).
Spin-off di Godzilla, il film reboot del 2014 della Legendary Pictures diretto da Gareth Edwars, Monarch: Legacy of Monsters esplora essenzialmente il lato umano di questo Universo. A tal proposito vi proponiamo la sinossi ufficiale:
Dopo l’epica battaglia tra Godzilla e i MUTO che ha raso al suolo San Francisco e la scioccante rivelazione che i mostri sono reali, due fratelli, seguendo le orme del padre apparentemente defunto, scoprono il legame della loro famiglia con l’organizzazione segreta conosciuta come Monarch.
MONARCH: LEGACY OF MONSERS – IL COMMENTO
Monarch: Legacy of Monsters è ambientata in due diversi periodi storici, ovvero Passato e Presente. Non vengono pertanto usati i cosidetti flashback per raccontare situazioni già successe, ma vengono effettivamente utilizzate due trame ben distinte che si sviluppano su piani temporali diversi: la prima esplora questo Universo a partire dagli anni ’50, mentre la seconda esplora gli accadimenti successivi agli eventi raccontati nel film reboot di Gareth Edwars.
Il maggior punto di contatto tra i diversi piani temporali è Lee Shaw, interpretato nella sua versione di ex colonnello dell’esercito americano dal mitico Kurt Russell, mentre a vestire i panni dello stesso personaggio più giovane è Wyatt Russell, figlio di Kurt.
L’idea di organizzare in due distinte epoche il tessuto narrativo della serie è lodevole, ciò perché la scrittura di una sceneggiatura così impostata è certamente più complessa e comporta, inoltre, uno sforzo produttivo maggiore nella ricerca e nella costruzione delle diverse ambientazioni.
Purtroppo la gestione dei due piani temporali, con il prosieguo degli episodi, in Monarch: Legacy of Monsters diventa sempre più un freno per la fluidità e il ritmo della narrazione. Nonostante le due parti siano entrambe ben dirette e scenograficamente parlando abbastanza appaganti, il passato della serie è certamente quello che risulta più interessante, dove i personaggi risultano più empatici e meglio caratterizzati: il vero motore propulsivo dell’intero spettacolo.
Il presente, invece, è a volte appesantito nel suo incedere da momenti che appaiono come riempitivi che nulla, o poco, apportano alla storia. Fortunatamente questa dicotomia intrinseca viene ad attenuarsi fortemente verso il finale della stagione, non a livello temporale, ma certamente nell’ambito della linearità e continutà del racconto.
È inoltre negli ultimi due episodi che cominciamo a comprendere meglio cos’è la Terra Cava, ovvero quel misterioso luogo già mostrato per la prima volta nel film del 2021 Godzilla vs Kong (qui la recensione), dove vediamo contrapposti – e alla fine alleati – il Lucertolone Preistorico e il Gigantesco Scimmione.
A nostro avviso, molti dei fan del MonsterVerse, così come lo abbiamo visto sino ad ora nella sua versione cinematografica, forse potranno rimanere delusi dalla visione di questa versione televisiva, dove il focus principale è caratterizzato dall’aspetto umano delle vicende e, a scapito dei Titani, la narrazione esplora maggiormente la nascita di Monarch e dei complessi intrighi che orbitano intorno. C’è da dire che, comunque, l’uso del CGI è assolutamente fantastico, quasi a livello cinematografico, e quando appare uno qualsiasi dei diversi Titani messi in gioco l’effetto è stupefacente.
IN CONCLUSIONE
Monarch: Legacy of Monsters è una serie nel complesso affascinante che possiamo definire divisa in tre diversi tronconi, dove l’incipit viene costruito abilmente caricandolo di mistero. La parte centrale sembra invece un po’ arrancare, mentre nella parte finale, che si conclude con un episodio strepitoso in stile Jules Verne, viene ingranata la quinta.
Purtroppo Monarch, al momento in cui scriviamo, non è ancora stata rinnova per una seconda stagione. Noi di Universal Movies speriamo comunque in un suo prosieguo, dal momento che l’Universo dei Titani è meritorio di un maggior approfondimento, ciò anche a integrazione di quanto potrà essere raccontato nella saga cinematografica.
Assolutamente consigliata.
Monarch: Legacy of Monsters
Regista: Matt Shakman
Data di creazione: 2024-01-12 19:20
4
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One thought on “Monarch: Legacy of Monsters, recensione della serie su Godzilla”
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Visto oggi il finale. Dopo dieci puntate in cui i personaggi sono dati per scontati, gettati in faccia allo spettatore aspettandosi che egli li accetti come se fossero doverosi, mi ritrovo senza la minima informazione accessoria circa la lore del Monsterverse, e per di più (questo è l’assurdo) senza quasi alcuna spiegazione su chi siano davvero i personaggi e perché abbiano fatto ciò che hanno fatto. La serie è un susseguirsi di eventi che uno dopo l’altro sembrano alludere a qualcosa, condurre ad una qualche rivelazione, e invece i personaggi stanno lì, imbalsamati come se toccasse a noi interessarci a loro e non a loro accattivarsi lo spettatore, e alla fine non solo non si scopre nulla sui Titani, non si scopre nulla nemmeno sui personaggi stessi, personaggi di cui prima di iniziare Monarch non sapevo nulla (non hanno collegamenti se non vaghissimi coi film) e di cui ora dopo dieci noiosissime puntate continuo a non sapere nulla! Dieci puntate ad inseguire un tizio che alla fine da come unica spiegazione del suo avere 1) due famiglie e 2) finto la propria morte, “No sai volevo dimostrare che i miei genitori avevano ragione circa la Terra Cava”. Cosa che noi spettatori sappiamo già da prima di iniziare la serie. Dieci, quindici secondi di dialogo. FINE. Con salti temporali più fantasy che fantascientifici. Per me è stata uno schifo totale. Non capisco come siano riusciti a renderla così noiosa, le mie campagne di Dungeons and Dragons sono più accattivanti, al confronto di Monarch perfino la trama di Godzilla vs Kong sembra Citizen Kane, capite cosa vuol dire <>. Voglio dire, bastava anche solo nominare qualcuno, un fotogramma, qualcosa, NO. Solo un branco di personaggi non spiegati e mal recitati che inseguono un tizio di cui non viene detto nulla e con cui non si riesce ad empatizzare e che alla fine non da nessuna spiegazione. Mi sento tradito. Voto 2/5 solo perché c’è Kurt Russel (e se proprio volete la mia l’hanno chiamato per quello, perché senza di lui questa serie sarebbe rimasta totalmente sconosciuta come la serie a cartoni animati, mai conclusa per altro, su Skull Island).