Per la rubrica Il Mondo delle Serie Tv, questa mattina vi proponiamo la recensione della prima stagione di Van Helsing, lo show televisivo prodotto da Syfy, inserito nel catalogo Netflix.
Van Helsing è stata sviluppata da Neil LaBute, nel cast spiccano volti più o meno noti dell’universo televisivo, tra questi segnaliamo Kelly Overton, Christopher Heyerdahl, Jonathan Scarfe e Aleks Paunovic. Attualmente è in via di sviluppo la seconda stagione. La west coast nordamericana è sconvolta da una tremenda eruzione vulcanica, il cielo è coperto perennemente da una coltre di fumo che rende le giornate sempre buie. Una antica minaccia approfitta dell’oscuramento del Sole per uscire allo scoperto e mettere in ginocchio l’intera popolazione: i vampiri.
Dalla trama estremamente scontata emerge una prima stagione con enormi potenzialità mal sfruttate, e non solo per la mancanza di uno showrunner di spessore e attori di carisma. La prima stagione di Van Helsing non si presenta nel migliore dei modi, questo è poco ma sicuro. Manca una storia alle spalle che possa spiegare il perchè dell’invasione, i personaggi sono pesantemente stereotipati e la protagonista non convince. Non ce ne voglia la pur brava Kelly Overton. Nel corso dei primi episodi si fa fatica a trovare il bandolo della matassa, e questo non per scelta produttiva. Gli snodi narrativi a cui assistiamo non riescono ad appassionare, e questo rappresenta un vero limite anche perchè via via che la stagione avanza si spera in un cambio di tendenza, che puntualmente non arriva. Qualche sorpresa viene snocciolata, ma neppur ottimamente orchestrata. Il buon nome di Van Helsing viene sfruttato solo nel finale, non vi sveliamo come ovviamente, ma in questo caso la scelta produttiva appare scontata.
L’aspetto gore è forse uno dei punti più riusciti dell’intera prima stagione. Il ritorno al buon vecchio stile vampire-movies anni novanta, col sangue protagonista assoluto, sembra giustificare alcune scelte visive fatte dalla produzione, stiamo pur parlando di una produzione televisiva a basso costo, non bisogna dimenticarlo. La scelta di utilizzare luoghi chiusi e cupi come locations dà i suoi frutti, tanto che visivamente si perde tanto quando si gira in spazi aperti: a tal proposito definiamo inguardabili le belve quando attaccano all’esterno.
Il cast guidato da Kelly Overton soffre la mancanza di un vero punto di riferimento, oltre di una poco accurata caratterizzazione dei personaggi interpretati. Nessuno dei nomi sopra citati rappresenta un valore assoluto in quanto a recitazione. In alcuni casi, per esempio, si assiste a rappresentazioni recitative davvero pessime, e questo al giorno d’oggi è inammissibile vista l’evoluzione qualitativa dell’universo televisivo, oramai quasi al passo con quello cinematografico.
Se state cercando una serie tv vampiresca che possa spaventarvi a dovere, crediamo che potrebbe non essere Van Helsing, la speranza è che la seconda stagione possa riuscire a colmare le profonde lacune presentate dalla prima.
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