Most Dangerous Game: recensione del film/serie tv con Liam Hemsworth
Quest’oggi vi proponiamo la recensione di Most Dangerous Game, “film/serie tv” con Liam Hemsworth proposta sul catalogo di Prime Video.
Nata come serie tv per Quibi da 15 mini-episodi, Most Dangerous Game ha subito un successivo rimontaggio divenendo un lungometraggio della durata di oltre due ore. La regia è stata a cura di Phil Abraham, regista televisivo di serie note come Daredevil, Jack Ryan e Mad Men, mentre la storyline è stata adattata da un racconto scritto da Richard Connell nel 1942. Nel cast spazio per Liam Hemsworth, Christoph Waltz e Sarah Gadon.
Dopo aver scoperto di essere affetto da un tumore inoperabile, un uomo disperato (Liam Hemsworth) cerca aiuto in una misteriosa società che promette un sicuro sostegno economico. Per poter ottenere l’aiuto economico, fondamentale per il futuro della moglie (Sarah Gadon) ed al figlio in arrivo, l’uomo però è costretto a prestarsi ad un gioco sadico creato dall’eccentrico manager della società (Christoph Waltz). Parte così una caccia all’uomo in piena città.
REGIA, SCENEGGIATURA E MONTAGGIO
Partiamo col presupposto che Most Dangerous Game nasce come una serie per Quibi, il servizio digitale affondato prima ancora di riuscire ad ottenere i giusti consensi in piena pandemia. Consapevoli del crollo del servizio digitale, i produttori, infatti, hanno pensato bene di riadattare la serie come lungometraggio e proporlo al mercato del digitale, ricerca terminata con l’accordo ottenuto lo scorso anno con Amazon Studios.
Fatta questa piccola ma importante, premessa, risulta assai palese che ci si trova dinanzi un prodotto ibrido che porta con sè pregi e difetti di tale “trasformazione produttiva”. Il nuovo montaggio di Most Dangerous Game risulta forse l’aspetto più critico di un prodotto nato per intrattenere il pubblico in maniera completamente diversa. Nel film di Phil Abraham, infatti, a pesare sul risultato finale è senza dubbio un montaggio non adeguato, che di certo non premia una sceneggiatura altrimenti ben sviluppata da Scott Elder, Josh Harmon e Nick Santora. I vari episodi sembrano quasi riprodotti uno dietro l’altro, con collegamenti narrativi quasi forzati, e lungaggini narrative più adeguate ad una produzione televisiva che ad una cinematografica.
A fare da controaltare ad un montaggio “quasi scellerato”, segnaliamo però una regia, quella di Abraham, che premia l’azione, l’intrattenimento puro, ma anche l’aspetto emotivo di un protagonista messo con le spalle al muro da una vita difficile, spinto verso l’oscurità da motivazioni nobili. A tal proposito, viene quasi spontaneo considerare Most Dangerous Game una sorta di Hunger Games ambientato nell’età contemporanea, dove la ricca e spietata Capitol City viene qui riproposta come una società che offre aiuto in cambio di un gioco perverso e sadico. Guarda caso… nel cast è presente quel bel ragazzotto di Liam Hemsworth.
CAST ED ASPETTO TECNICO
Nonostante l’iniziale obiettivo (un servizio digitale destinato agli smartphone), Most Dangerous Game gode di un discreto comparto tecnico (montaggio a parte) che premia quasi a pieni voti l’intrattenimento puro. Nel film, infatti, è possibile apprezzare alcune sequenze, oltre che ben girate, anche sviluppate tecnicamente nel modo giusto. Nelle due ore di visione non ci sono molti effetti speciali, ma nel contempo viene dato tanto spazio alle splendide scenografie cittadine, a scontri corpo a corpo ben realizzati, il tutto con il supporto di una buona fotografia. Non si tratta di un prodotto di prima fascia da questo punto di vista, ma di certo si difende bene.
Anche il cast di Most Dangerous Game convince a più riprese. Liam Hemsworth è maturato, non è più quel ragazzotto di Hunger Games pieno solo di grandi potenzialità, ora è infatti un attore maturo che dimostra di poter interpretare ruoli anche più impegnati, ma soprattutto capace di uscire dall’ombra del fratello più famoso (Chris Hemsworth). La presenza nel cast di Christoph Waltz è la vera ciliegina sulla torta: l’attore premio Oscar è come sempre assolutamente perfetto per il ruolo a lui consegnato. Non dispiace neppure la prova di Sarah Gadon, qui nel ruolo della moglie del protagonista.
CONCLUSIONE
A nostro avviso Most Dangerous Game avrebbe potuto essere un film di grande impatto, ma la troppa fretta di riproporlo al pubblico dopo il fallimento di Quibi lo ha trasformarlo in un prodotto semplicemente votato al puro intrattenimento, quasi senza un’anima ben definita. Vista la trasformazione in un film, potrebbe essere difficile vedere in futuro una seconda stagione.
PREGI: REGIA, CAST, SCENOGRAFIA
DIFETTI: MONTAGGIO, TAGLIO SCENEGGIATURA
RECENSIONI DA LEGGERE: INFINITE SU PRIME VIDEO
Most Dangerous Game
Regista: Phil Abraham
Data di creazione: 2021-10-23 11:28
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