Mowgli – Il Figlio della Giungla, la recensione del film distribuito da Netflix
Da poco approdato su Netflix, il film Mowgli – Il Figlio della Giungla ha visto la luce nel 2015, ma dopo numerose peripezie è stato distribuito a fine 2018. Questa la nostra recensione.
Trasposizione quanto mai fedele del libro di Kipling, Mowgli – Il Figlio della Giungla narra i primi anni di vita del cucciolo di uomo, salvato dalla pantera Bagheera (Christian Bale – Riccardo Rossi) e da essa affidata al branco di lupi sotto l’ala protettiva di Akela (Peter Mullan – Pierluigi Astore). A minacciare il piccolo Mowgli la terribile tigre – mangiatrice di uomini – Shere-Khan (Benedict Cumberbatch – Stefano Crescentini)
La Recensione
Per il suo grande progetto da regista, Andy Serkis non si limita al classico adattamento cinematografico del libro di Kipling, ma si mette in gioco, scommette e vince, creando un prodotto maturo, per nulla scontato ed educativo.
Mowgli è immerso nella giungla fino al collo, la giungla è la sua casa e, come gli animali che la popolano, se ne ciba e la rispetta. Il protagonista non è il bel bambino in costume stile Tarzan a cui siamo stati abituati dalle versioni Disney. E’ sporco, coperto di fango, mangia carne cruda. In poche parole è reale.
Sono tante le scene cruente, ricche di spargimenti di sangue, e di azioni violente. Scene che ne hanno reso necessario il divieto di visione agli under 14 negli USA. Ma sono proprio queste sequenze a far sì che il film non sia l’ennesima inutile versione dell’opera di Kipling, maun film ricco di contenuti, e con un messaggio di accettazione delle diversità.
Ottima ambientazione, cupo quanto basta e “vero”, nonostante la presenza massiccia di CGI. La computer grafica, “vecchia” ormai tra anni, è comunque ben inserita nel contesto ed amalgamata con cura e perfezione dal regista Andy Serkis.
Suadente ed affascinante, il serpente Kaa (Kate Blanchett – Roberta Pellini) è la voce narrante e lo spirito che veglia sulla Giungla. La sua presenza arricchisce la narrazione e dona un tocco mistico al film. Ottima la recitazione della Blanchett ed adeguato il doppiaggio della Pellini. Ottima la prestazione del giovane Rohan Chand che, dopo il suo cameo nell’ultimo Jumanji, sorprende con una recitazione da attore navigato nel suo primo ruolo da protagonista.
Ogni personaggio, compresi Baloo e Bagheera, sono ben caratterizzati, e non sono i vuoti e giocosi amici di Mowgli a cui siamo abituati, hanno un passato doloroso e le loro paure ed i loro dubbi sono parte integrante delle decisioni che prenderanno.
Mowgli – Il Figlio della Giungla è un ottimo film, lontano anni luce dal pur bello, ma più familiare, live action targato Disney.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.