Abbiamo visto l’intera seconda stagione di Stranger Things, la serie tv prodotta da Netflix e realizzata dai fratelli Duffer. Questa è la nostra recensione.
Dopo una prima stagione ricca di colpi di scena, la seconda non è stata da meno. Nonostante non si sentisse la necessità di un seguito alla prima stagione, perché un prodotto ben confezionato come quello dei fratelli Duffer soddisfa senza bisogno di ulteriori aggiunte, i nuovi episodi rappresentano il giusto lieto fine ad una storia straordinaria.
In Stranger Things 2 vengono introdotti nuovi mostri, un demogorgone più grosso e arrabbiato e ben tre personaggi molto interessanti: Max (Sadie Sink), ragazzina energica e ribelle dai capelli rosso fuoco, il fratellastro bullo e belloccio Billy (Dacre Montgomery) e Bob (Sean Astin), il fidanzato di Joyce (Winona Ryder) tanto buono quanto sempliciotto alla ricerca della simpatia dei due figli (con scarsi risultati).
Tra la fine di alcune relazioni e la nascita di nuove, partecipiamo al grosso processo di crescita di ciascuno dei “vecchi” protagonisti. Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin) sono ancora più legati, anche se non mancano dei momenti di scontro all’interno del gruppo a causa della novellina Max. Will (Noah Schnapp) rimane apparentemente marginale allo svolgimento della vicenda, ma si riscatta nelle ultime puntate con la lotta quasi esorcistica tra sé e il “virus” che l’ha colpito. Dal punto di vista narrativo c’era grande attesa per l’evoluzione di Undi (Millie Bobby Brown) dopo gli avvenimenti ammirati nella prima stagione, ma qui ci si ritrova forse dinanzi ad una delle trasformazioni meno riuscite, dal carattere docile e alieno, infatti, si passa ad una versione completamente opposta dark/punk con tanto di capelli ricci e eyeliner, non proprio il massimo della vita per chi l’ha amata nella sua precedente veste.
Tanta attenzione viene data, a giusta ragione, alle ambientazioni anni ottanta di cui si nutre questa seconda stagione, tra brani musicali senza tempo e citazioni piazzate a dovere dai fratelli Duffer, a vincere è ancora la vena nostalgica di una serie tv capace di colpire il cuore di chi è ormai più in là con l’età. Con il giusto mix di comicità, tensione ed alcune piccole spruzzate di puro terrore, Stranger Things 2 si conferma senza ombra di dubbio una serie tv innovativa, originale e genuina, tre caratteristiche spesso assenti nelle produzioni contemporanee hollywoodiane.
Tra tante produzioni targate Netflix, quella legata alla seconda stagione di Stranger Things merita i nostri elogi, con un finale che, a dispetto di chi sperava in un passo falso, riesce a mettere d’accordo tutti, piazzando le basi per una terza stagione (attualmente in pre-produzione) che si preannuncia super attesa.
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