[Noir in Festival] Recensione di Border: Creature di Confine, il film vincitore del festival.
Il vincitore dell’edizione 2018 del Noir in Festival è Grans, diretto da Ali Abbasi, che uscirà in Italia il 14 febbraio 2019 col titolo Border: Creature di Confine.
Una donna lavora nella polizia. Dal viso deforme, ha un olfatto particolarmente sviluppato che le permette di risolvere molti casi. Ma l’incontro con un uomo dall’aspetto simile al suo metterà in discussione tutta la sua vita.
Il regista Ali Abbasi è al suo secondo lungometraggio dopo Shelley del 2016, il quale aveva fatto il giro di molti festival, tra cui Berlino. Con questa sua seconda opera ha vinto anche il premio per la sezione Un Certain Regard di Cannes di quest’anno.
Questa è un’opera che racimolerà altri premi, perchè è un film molto ben fatto, affascinante, quasi ipnotico, che ti immerge in una realtà surreale, e questo nonostante sia molto ancorata alla vita di tutti i giorni. Purtroppo raccontare di più del film vuol dire rovinare le numerose sorprese che si schiudono dalla bellissima sceneggiatura, quindi non spoileriamo nulla.
Sicuramente è un film che fa riflettere sull’essere umano e sull’umanità, due concetti che qui appaiono separati. Se l’essere umano è la nostra condizione di nascita, l’umanità è qualcosa che si acquisisce, che si assimila e che ci rappresenta. Il film ruota intorno a questi concetti, ma non è ne verboso, nè noioso. Intrigante la scena del parto, come non l’avete mai vista prima.
Border: Creature di Confine è un film molto suggestivo e affascinante che ha meritatamente vinto il primo premio al Noir in Festival e di cui sentiremo molto parlare.
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