Uscirà il 7 marzo nelle sale italiane, la commedia Non sposate le mie figlie 2 è stata presentata ieri a Roma. Ecco la nostra recensione
Sequel della fortunata commedia francese Non sposate le mie figlie, il film del regista francese Philippe de Chauveron segue ancora una volta le vicende della famiglia borghese Verneuil, composta dai coniugi Claude e Marie, ormai in pensione e ritirati nella loro grande dimora nella regione di Tour, e dalle loro quattro figlie.
Dopo aver assistito ai matrimoni delle quattro figlie con ragazzi di culture e religioni diverse dalle loro, in un misto di situazioni rocambolesche condite da grotteschi equivoci, in Non sposate le mie figlie 2 i coniugi Verneuil saranno alle prese con un’altra inattesa novità: le figlie, con mariti e nipotini al seguito, intendono lasciare la Francia per trasferirsi all’estero. A questo si intrecciano le vicende amorose di Viviane, sorella del personaggio senegalese, che sta per convogliare a nozze omosessuali, scatenando la comica disapprovazione del capofamiglia Koffi, africano convinto ed orgoglioso.
La Recensione
La comicità e l’umorismo del secondo Non sposate le mie figlie si mantiene sugli stessi livelli del predecessore, sposando un’ironia delicata che gioca sugli stereotipi sociali, senza tuttavia risultare scontata. Ormai conosciamo i personaggi e i loro caratteri, ed anche se possiamo prevedere mosse e reazioni, le battute non scadono nel banale e nel prevedibile.
I dialoghi sono divertenti, forse un po’ superficiali, frutto del ritmo veloce e inarrestabile della trama, densa di colpi di scena e di sorprese. Si passa agevolmente dal resoconto dei viaggi all’estero dei coniugi Verneuil, che vanno a trovare le famiglie straniere con le quali si sono imparentati, al rapporto di complicità dei quattro generi, che nel frattempo sono diventati amici/nemici in affari e in famiglia. Senza dimenticare la scelta delle quattro figlie di trasferirsi all’estero e lasciare la Francia.
Alcuni personaggi sono interpretati in maniera del tutto esilarante, a tal proposito sottoliniamo la divertente prova di Andrè Koffi, nel ruolo del padre senegalese che viene esasperato nella sua rigidezza ed intransigenza. Comunque sia, non dispiacciono neppure le altre figure estremente colorite, ognuna con i suoi difetti.
Il focus di Non sposate le mie figlie 2 risulta in fin dei conti discostante dal film originale. E aggiungiamo menomale. Se nel primo capitolo i riflettori, difatti, vengono principalmente puntati sulle figlie, e le loro scelte amorose, qui, invece, sono i mariti a rivestire un ruolo più importante, facendo il più delle volte da ago della bilancia tra le preoccupazioni dei suoceri e le volontà delle stesse mogli.
Le sequenze finali, le quali non risultano autocelebrative, ma al contrario assai autoironiche, possono tranquillamente permettere allo spettatore italiano di riconoscere i sottili paragoni con il nostro Belpaese, le cui bellezze sono spesso ignorate dagli stessi italiani. Aggiungiamo inoltre che le analogie di ambientazione, lo stile di comicità, il timbro dell’umorismo e la caratterizzazione dei personaggi, confermano Non sposate le mie figlie 2 come un prodotto da considerare altamente godibile e piacevole, anche per gli italiani.
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