Nordic Film Fest – Underdog di Ronnie Sandahl (2014): il riscatto di una generazione confusa e in cerca di se
Ronnie Sandahl, classe 1984 é un giovane scrittore svedese, con “Underdog” esordisce alla regia presentandolo a diversi festival a livello internazionale (Festival del Film di Zurigo, Chicago International Film Festival, Baltic Film di Lubecca, Les Arcs Film Festival, dove ha ricevuto diversi riconoscimenti) in cui racconta le vicende della generazione svedese che, a causa della crisi che ha attraversato il proprio Paese, é costretta a cercar fortuna nella vicina Norvegia.
La crisi economica dell’ultimo decennio ha colpito maggiormente la prolifera Svezia, i giovani svedesi sono costretti a lasciare le proprie Terre per trovar un lavoro che gli aiuti a crearsi un futuro: é questo il caso di Ana “Dino” Dinovich (Bianca Kronlöf).
Dino, lasciatasi alle spalle una situazione familiare alquanto problematica con un padre alcolizzato, ogni giorno si reca all’Ufficio per l’impiego di Oslo sperando di trovare un lavoro che le faccia superare la giornata; viene affidata al ristorante di Steffen (Henrik Rafaelsen), ma col braccio ingessato può far ben poco in cucina e viene incaricata di badare alla piccola Siri (Naomi Emeilie Christensen Beck). Così Dino inizia a lavorare come babysitter nella famiglia norvegese, il suo compito principale é quello di occuparsi della più piccola di casa ma inizia a legare anche con la figlia adolescente Ida (Mona Kristiansen) che nasconde in se una profonda insicurezza oltre ad aver problemi alimentari sottovalutati dai genitori che stanno affrontando una crisi nella loro relazione. La ragazza svedese si ritrova “risucchiata” nei problemi della famiglia norvegese e sembra essere la novità che gli fa dimenticare i propri problemi, ognuno della famiglia sembra come aggrapparsi a lei per poter star bene.
“Anche se la paghi, non é di tua proprietà. Non é solo tua!”
Ida
In realtà oltre ad un lavoro Dino pensava di aver trovato anche l’amore, purtroppo deve ricredersi e rimanere ferita dall’uomo, sarà l’adolescente Ida ad aiutarla ad andare avanti ed a cogliere quello che la vita le offre e crearsi un futuro credendo nelle proprie capacità. Dino s’è sempre fatta carico nella sua vita di responsabilità che non le appartenevano, grazie all’incontro con la famiglia di Steffen e in particolarmodo con la (breve) relazione avuta con lui riuscirà a trovare il coraggio di affrontare il futuro che le è “dovuto”.
Il nostro parere: 7-
Il titolo originale del lungometraggio “Svenskjävel” significa letteralmente “svedese bastardo” e già delinea i toni del film, a tratti ironici quando si inseriscono le battutine “di sfida” tra le due Nazioni (“Noi svedesi immaginiamo i norvegesi come il cugino scemo che ha vinto alla lotteria” pronuncia Dino durante la cena con gli amici di Steffen).
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