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Il nostro commento sul cinecomic Avengers: Infinity War

Da pochi giorni Avengers: Infinity War è approdato nelle sale di mezzo mondo, Italia compresa, a tal proposito il web è stato preso d’assalto dai fan in cerca di recensioni capaci di dare un commento equo a ciò che lo schermo ha poi mostrato loro. Noi di Universal Movies in questo articolo proviamo a dire la nostra sul film utilizzando qualche piccolo spoiler.

Partiamo dal presupposto che Avengers: Infinity War NON può essere considerato un film con finale conclusivo, ma questo lo avevamo immaginato da tempo, e nonostante le dichiarazioni evasive di Kevin Feige (CEO Marvel Studios) e company. Avengers 4 sarà la vera seconda parte di Avengers: Infinity War, questo è poco, ma sicuro.

Detto questo, ci sentiamo di affermare, senza mezzi termini, che Infinity War è il film perfetto per festeggiare i 10 anni della nascita del Marvel Cinematic Universe. Da Iron Man (2008) ad Infinity War (2018) abbiamo visto espandersi un universo cinematografico senza precedenti, capace di raccogliere allo stesso tempo consensi da pubblico, critica e botteghino, senza mai dare segni di stanchezza, e con un futuro sempre estremamente roseo e pregno di idee. I Marvel Studios hanno saputo plasmare in 10 anni una creatura (MCU) straordinariamente perfetta sotto molti di vista, strutturando un percorso narrativo ineccepibile, stratificato e poche volte banale. A tal proposito ci teniamo a sottolineare che Avengers: Infinity War, a nostro modesto parere, ha il merito di unire, senza molte forzature, tutte le storie finora raccontate in 10 anni di Marvel Studios con una semplicità disarmante, quasi come se ogni film singolo capitolo visto finora fosse solo un pezzo di un puzzle costruito ad opera d’arte.

Avengers Infinity War thanos

Cosa rende Avengers: Infinity War uno dei migliori cinecomic mai realizzati rappresenta la domanda per eccellenza, e guarda caso la risposta risulta essere semplicemente un sostantivo, ossia Thanos. Il Cavaliere Oscuro a parte, dove il Joker ha rappresentato uno dei migliori villain della storia del cinema, il genere cinecomic ha da sempre nella scelta del villain il vero tallone d’achille. Avere un cattivo ben caratterizzato, con carisma da vendere, ed una motivazione ottimamente bilanciata nel computo della storia narrata è stata la vera sfida che ogni filmmaker dalla notte dei tempi ha cercato di vincere, senza riuscirvi. Thanos nei fumetti Marvel Comics rappresenta il villain per eccellenza, pertanto la sfida dei fratelli Russo (registi), e di Stephen McFeely e Christopher Markus (sceneggiatori) non poteva che essere titanica. Il Thanos di Avengers: Infinity War è ciò che ogni amante del genere cinecomic ha sempre sognato di vedere in un film; egli è forte, carismatico, straordinariamente interpretato (da Josh Brolin in motion capture), ma sopra ogni cosa, egli è spinto da motivazioni che, per quanto folli, sono da considerare quasi nobili. Tante – troppe – qualità che fanno di questo villain il vero protagonista in un film pieno zeppo di supereroi.

Ma se Thanos rappresenta il punto forte di Avengers: Infinity War, che ruolo hanno nella buona riuscita del film i tantissimi supereroi inseriti nella trama? Beh, toglietevi dalla testa che la risposta sia “comprimari”. Molti dei protagonisti del Marvel Cinematic Universe sono da considerare il vero fulcro di un movimento cinematografico – quello dei cinecomics – che sta da tempo cambiando il modo di intendere l’intrattenimento cinematografico da parte del pubblico pagante. Personaggi come Captain America, Iron Man e Spider-Man sono oramai parte della cultura pop moderna, o meglio leggende dell’immaginario collettivo, e non solo grazie ai fumetti. Il Marvel Cinematic Universe ha avuto il merito di creare delle icone senza tempo, capaci di far sognare intere generazioni, e anche solo per questo sembra davvero inappropriato definire comprimari i supereroi in Avengers: Infinity War. Il modo con cui registi e sceneggiatori sono riusciti a far coesistere così tanti personaggi in un solo film è semplicemente straordinario, anche se molto furbo, vista la dislocazione delle battaglie in più locations in giro per la galassia. Quindi ci sentiamo di dire che se Thanos rappresenta il piatto forte di Avengers: infinity War, il modo con cui tanti personaggi coesistono dal punto di vista narrativo è la ciliegina su di una torta tanto buona da essere gustata più e più volte.

Sinceramente non vediamo l’ora di riapprezzare Avengers: Infinity War più e più volte, in maniera tale da cogliere quelle sfumature che spesso sfuggono anche all’occhio più attento. E nell’attesa di Avengers 4? Beh, avremo modo di divertirci con Ant-Man and the Wasp e Captain Marvel, d’altro canto stiamo sempre parlando del franchise che non sbaglia un colpo che prende il nome di Marvel Cinematic Universe, no?

Con queste considerazioni sembra davvero difficile non capire che Avengers: Infinity War, a nostro avviso, rappresenta uno dei migliori cinecomics mai realizzati, e pertanto invitiamo i nostri lettori, i fan dell’universo Marvel ed i semplici amanti della settima arte ad esprimere le proprie considerazioni, magari attraverso i commenti o i nostri canali social.

Il nostro commento sul cinecomic Avengers: Infinity War
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Regista: Brothers Russo

Data di creazione: 2018-04-29 11:15


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