Abbiamo visto Notte Stellata, la serie sci-fi che ha debuttato su Prime Video a partire dal 22 maggio scorso: questa la recensione.
Notte Stellata (titolo originale Night Sky), precedentemente indicata con il titolo provvisorio di Lightyears, è composta nella sua prima stagione di 8 episodi della durata media di poco più di 50 minuti ciascuno. Ideata da Holden Miller e Daniel C. Connolly, la serie vede tra i protagonisti Irene e Franklin, una coppia di anziani intepretati rispettivamente da Sissy Spacek e J. K. Simmons. Nel cast, inoltre, trovano spazio Chai Hansen (Jude), Adam Bartley (Byron), Julieta Zylberberg (Stella), Rocío Hernández (Toni), Kiah McKirnan (Denise), Beth Lacke (Chandra), Stephen Louis Grush (Nick) e Cass Buggé (Jeanine).
LA STORIA
La trama segue le vicende di Franklin e Irene, un’anziana coppia di coniugi che scoprono una camera segreta sepolta nel cortile della loro casa. La camera è in realtà una sorta di portale che conduce inspiegabilmente su uno strano pianeta deserto. Il segreto viene gelosamente custodito ma, quando un giovane enigmatico di nome Jude entra nelle loro vite, la tranquillità dell’anziana coppia viene presto sconvolta. La misteriosa camera che Franklin e Irene pensavano di conoscere bene si rivela essere molto più di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
REGIA E SCENEGGIATURA
La narrazione di Notte Stellata può essere definita a due marce, con la prima lenta è focalizzata sul rapporto di coppia di Franklin e Irene basato sul reciproco supporto. Una vita tranquilla la loro fatta di cose semplici e e da semplici abitudini. La seconda marcia, invece, si innesta con l’apparire del losco Jude, personaggio che rappresenta, o almeno avrebbe dovuto rappresentare, l’elemento sci-fi della serie, nonché il “motore rombante” della trama ma che “rombante” non è.
Purtroppo una buona idea di base viene rovinata da una sceneggiatura goffa e da una regia troppo di maniera e non certo briosa e coraggiosa. Il ritmo arranca anche a causa di una serie di lungaggini, non solo inutili ma anche fastidiose, rappresentate da sottotrame messe lì giusto per “aggiungere” acqua ad un brodo già insipido. Pertanto sorge spontanea una domanda:
“È forse obbligatorio raggiungere un limite minimo di 8 episodi di circa 50 minuti ciascuno?“
La parte fantascientifica della storia risulta poco sviluppata. L’immaginazione non è sollecitata in maniera sufficiente. Il pianeta e i suoi misteri non vengono dati “in pasto” alla fantasia dello spettatore… come in effetti sarebbe stato giusto aspettarsi. Questo probabilmente per lasciare molti ingredienti su cui lavorare per una seconda stagione. E qui, viste le premesse, sorge spontanea una seconda domanda:
“Ci potrà mai essere una seconda stagione?“
La parte più solida di Notte Stellata è data certamente dalla bravura di Sissy Spacek e J. K. Simmons i quali, se supportati da uno script un po’ più adeguato e da una regia meno di maniera, avrebbero potuto salvare da soli l’insalvabile. Risulta invece appena sufficiente la prestazione attoriale di Chai Hansen nei panni di Jude.
CONCLUSIONE
Purtroppo Notte Stellata risulta essere un’occasione mancata, dove quella che poteva essere una buona idea di base è stata sprecata o, comunque, sfruttata in malo modo.
Notte Stellata (prima stagione)
Data di creazione: 2022-05-30 19:23
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