Omicidio nel West End (titolo originale: See How They Run) è un film di Tom George prodotto da Searchlight Pictures e interpretato da Sam Rockwell, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Ruth Wilson e David Oyelowo disponibile da ieri su Disney+. Questa la recensione.
Londra, quartiere West End, 1953. All’Ambassadors, al termine della centesima rappresentazione dell’opera teatrale di Agatha Christie Trappola per topi, si festeggia la decisione del produttore John Woolf di realizzarne un adattamento cinematografico. Per questo, all’evento vi partecipa anche Leo Köpernick, sgarbato e mellifluo regista americano incaricato di dirigere il film e ai ferri corti con lo sceneggiatore omosessuale Mervyn Cocker-Norris.
Quando Köpernick viene barbaramente ucciso dietro le quinte del teatro, tutti i membri del cast, compreso il produttore Woolf e la proprietaria del teatro Petula Spencer, sono sospettati. A condurre le indagini viene incaricato l’alcolizzato ispettore Stoppard al quale viene affiancata la giovane e intraprendente – anche troppo – Agente Stalker. Ma arrivare all’identità dell’assassino non sarà un’impresa semplice.
IL COMMENTO
Su una sceneggiatura di Mark Chappell, il regista Tom George tesse un’intricata trama che è al contempo omaggio e parodia dei gialli di Agatha Christie. Dietro la superficie di divertissement, solo apparentemente fine a se stesso, e di detection che ci si aspetta di trovare in un classico giallo, emerge un sincero e raffinato gioco di rimandi e citazioni che costituiscono un divertito e divertente discorso meta-testuale.
Non solo l’opera Trappola per topi, ininterrottamente in cartellone all’Ambassadors dal 1952 al 2020 e detentrice del primato come opera più rappresentata nello stesso teatro, funge da base di partenza per inscenare un giallo, ma il film stesso ne diventa in qualche modo un’estensione. Così, Omicidio nel West End (il titolo originale, più sottile e arguto, è da preferire) è un continuo corto circuito tra realtà e rappresentazione, tra messinscena e verità, e su cui il regista muove personaggi e storia. Perché se è vero che il film che vediamo prende spunto da un’opera teatrale, quest’opera noi la vediamo “uscire” dagli spazi circoscritti del teatro per approdare nel mondo reale, così come gli storyboard mostrati da Köpernick con le sue idee per (r)innovare la storia da lui ritenuta noiosa si trasformano poi in ciò che noi stiamo letteralmente guardando.
Si parla di La regina d’Africa e di Bogart, di Grace Kelly e di Hitchcock, i personaggi realmente esisti (il produttore Woolf, l’attore Richard Attenborough) convivono con quelli di immaginari creati dalla Christie e dagli autori del film. Per questo Omicidio nel West End, un “film sul film sul teatro”, è più di una commedia gialla: è un’opera postmoderna nel senso più ampio del termine che rimanda a mille cose senza però perdere la propria identità. Infatti, il whodunit – pur essendo cardine che costringe i due protagonisti a muoversi e ad agire – viene addirittura messo in secondo piano rispetto al racconto e ai suoi infiniti rimandi, anche se a ben vedere il regista pone davanti allo spettatore tutti gli elementi per cercare di risolvere autonomamente l’intreccio, come da insegnamento di Agatha Christie.
Certo, la regia non è particolarmente inventiva ma, fatta esclusione per i split-screen che ramificano l’azione, non si concede colpi di testa e fila via senza sbavature riuscendo anche (e non è impresa da poco) a non cadere nel ridicolo.
Omicidio nel West End riesce quindi a essere un film al contempo classico e moderno, forse non particolarmente memorabile, ma fresco e con il giusto ritmo: un giallo meta-cinematografico gustoso e incalzante che può piacere agli appassionati del genere e a chi cerca qualcosa di più sofisticato.
Omicidio nel West End è attualmente disponibile sulla piattaforma digitale di Disney+.
Omicidio nel West End
Regista: Tom George
Data di creazione: 2022-11-18 19:42
3
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