Oscar: l’Academy cambia le regole e uccide il cinema
Devono averci impiegato tempo e risorse i membri dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences per stilare i nuovi criteri di inclusione per il miglior film, finendo per uccidere il cinema.
Dal 2024, infatti, per poter essere inclusi i film dovranno rispettare determinati criteri atti a garantire un’equa rappresentazione sullo schermo per quanto riguarda l’identità di genere, l’orientamento sessuale, l’etnia e la disabilità.
Entriamo maggiormente nel dettaglio. Verranno prese in considerazione quattro categorie: davanti la macchina da presa, nella troupe, nella produzione e nei settori riguardanti lo sviluppo e l’uscita dei film.
Per poter partecipare agli Oscar, almeno nella categoria Miglior film, una produzione dovrà soddisfare almeno due dei quattro nuovi standard. Ad esempio, per quanto concerne la prima categoria, un film dovrà avere un protagonista o un non protagonista interpretati da attori facenti parte di un gruppo sottorappresentato. La storia o la tematica raccontata, invece, dovrà riguardare un gruppo sottorappresentato.
Si torna a parlare, dunque, di quel politically correct che in un precedente articolo avevamo additato come possibile uccisore dell’artisticità e della creatività. Questi nuovi criteri introdotti dall’Academy, che vorrebbero essere “catalizzatori di un profondo e duraturo cambiamento nella nostra industria” (parole del presidente dell’Academy David Rubin) finiscono infatti col rivelarsi tutto l’opposto: celebratori di un’ideologia fintamente libertaria che finirà col sopprimere la libertà di chi il cinema – e l’arte in generale – lo vive.
Da oggi in poi sarà il cinema dei paletti, delle regole da rispettare, dei trionfi telefonati e, è il caso di dirlo, della censura.
Oggi è il cinema che ha ucciso se stesso.
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