Outlaw King – Il Re Fuorilegge, la recensione del film su Netflix
Rilasciato sulla piattaforma Netflix il 9 novembre scorso, Outlaw King – Il Re Fuorilegge è un ottimo film di cappa e spada con un convincente Chris Pine nel ruolo del protagonista. Questa la nostra recensione.
Le vicende raccontate sono quelle Roberto I di Scozia (Robert Bruce), e dell’anno straordinario che lo ha visto trasformarsi da nobile sconfitto ad eroe fuorilegge. In una Scozia medievale, all’alba della sconfitta e morte di William Wallace (il BraveHeart interpretato nel ’96 da Mel Gibson), Chris Pine si troverà – suo malgrado – a combattere per salvare il proprio paese invaso e abusato dagli inglesi. A capo di un ristretto numero di fedeli, affronterà il miglior esercito del mondo, lo spietato re Edoardo I ed il principe di Galles, figlio crudele di quest’ultimo.
La Recensione
Il regista David Mackenzie dirige in maniera egregia un Chris Pine che, dismessi i panni dell’impulsivo e spavaldo James T. Kirk, ben si adatta ad un ruolo in costume, impersonando un Re, che non voleva indossare la corona ma ridare la Scozia alla propria gente.
Le ambientazioni e la fotografia fanno da cornice al racconto ed alle scene di guerra – epiche – che trasmettono allo spettatore tutto il sapore della battaglia. Nonostante le due ore di durata, e la presenza di momenti statici nella narrazione, non ci si accorge del tempo che passa e si viene trasportati in maniera positiva fino alla fine del film.
Bene tutti gli attori, fra questi spicca – nel ruolo di Angus Macdonald – Tony Curran che abbiamo apprezzato in precedenza nei panni di un realistico Vincent Van Gogh nella serie BBC Doctor Who.
Un’annotazione particolare per Shirley Hellyar, l’attrice che ha scoperto dopo la fine delle riprese di avere una grave malattia che l’ha portata alla morte nei giorni dell’uscita del film e che aveva fatto una campagna online per finanziare i propri – imminenti – funerali.
In conclusione Outlaw King – Il Re Fuorilegge può essere considerata una produzione di buona fattura, che rilancia bene il settore dei film autoprodotti, spina nel fianco di Netflix nell’ultimo periodo.
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