È appena approdata su Netflix l’attesissima prima stagione della serie anime Pacific Rim: La Zona Oscura, prodotta da Legendary Television. L’animazione è affidata a Polygon. Questa è la recensione.
Continente Australiano, sono passati alcuni anni dagli eventi di Pacific Rim: La rivolta. Alcuni Kaiju stanno radendo al suolo le città mentre gli ultimi Jaeger cercano di resistere, permettendo ai civili di evacuare. Quando la situazione precipita viene lanciata l’operazione blackout. Ford e Brina Travis riescono a trarre in salvo un convoglio di ragazzi in cui sono presenti i propri figli, Taylor (un cadetto della PPDC) e la sorella più piccola Hayley. Subito dopo aver portato il gruppo di ragazzi al sicuro, i Travis partiranno per una nuova missione.
Cinque anni dopo l’operazione di salvataggio, Taylor e Hayley si ritrovano nel pieno dell’adolescenza e preoccupati per una situazione stagnante che li vede attendere gli eventi senza poter far nulla per allontanarsi da quell’isola di pace. La ragazza si imbatte in un Jaeger abbandonato durante la fuga dall’Australia, per i due fratelli inizia un viaggio fuori dalla zona oscura alla ricerca dei genitori.
Semplicemente un ottimo prodotto: questo nella sintesi è Pacific Rim: La Zona Oscura. Sette episodi avvincenti e ben realizzati, con un risultato visivo di primo livello. I combattimenti tra Jaeger e Kaiju sono dinamici ed hanno un buon ritmo. L’animazione in 3DCG sullo stile degli ultimi Godzilla, realizzati per l’appunto dalla Polygon Pictures, fa il resto.
L’universo narrativo creato da Guillermo Del Toro inizia ad espandersi, abbracciando un pubblico più vasto. Netflix quando entra in campo nelle produzioni animate lo fa in grande stile e si vede anche in Pacific Rim: La Zona Oscura. Buono lo sviluppo dei personaggi, mentre il susseguirse di alcune sottotrame risulta talvolta stereotipato, ma ciononostante funzionale alla narrazione. Tre i registi, tutti di scuola nipponica, a mettere la firma su questa nuova serie Netflix ed il risultato è ottimo.
Maturo e mai banale, Pacific Rim: La Zona Oscura accompagna lo spettatore in un’avventura carica di rassegnazione e violenza, con quest’ultima che tende a palesarsi senza preavviso e con colpi di scena plateali ma ben assestati.
È una serie di soli sette mini episodi e si potrebbe fare l’errore di giudicarla come un filler all’interno del franchise Pacific Rim, ma La Zona Oscura punta i piedi e si pone come un interessante fulcro narrativo, destinato a svilupparsi in futuro con probabili ed interessanti novità, come si ha modo di apprendere da metà dell’ultimo episodio in poi.
Ottimo, infine, il doppiaggio affidato a Daniela Inserra con Alex Polidori (Taylor), Lavinia Paladino (Hayley), Mattea Serpelloni (Loa) e Irene Trotta (Mei). La seconda stagione di Pacific Rim: La Zona Oscura è confermata per inizio 2022.
Pacific Rim: La Zona Oscura
Data di creazione: 2021-03-08 11:59
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