Proximity Film Recensione

Proximity: Recensione del film su Prime Video

Abbiamo visto Proximity, film disponibile su Amazon Prime Video, scritto e diretto dal veterano degli effetti visivi Eric Demeusy (Game Of Trones). Questa è la recensione.

Nel cast di Proximity spazio per Ryan Masson nel ruolo di Isaac, Highdee Kuan in quello di Sara, inoltre Shaw Jones, Christian Prentice e Don Scribner.

Il film racconta con un tocco alquanto delicato il fenomeno dell’Abduction, tema spesso portato in sala in maniera violenta e inquietante. La sinossi: Isaac, un giovane tecnico del Jet Propulsion Laboratory in Pasadena, viene rapito e liberato dopo qualche giorno dagli alieni. Purtroppo, anche se in presenza di prove, nessuno crede alla sua storia.

Proximity nasce da un progetto a budget molto limitato, esso appare scorrevole e dall’aspetto gradevolmente vintage, e questo nonostante alcune marcate ingenuità comunque accettabili.

Il film, ambientato ai nostri giorni, inizia con un flashback in cui viene mostrato un rapimento da parte degli extraterresti ai danni di un taglialegna avvenuto nel 1979 in Alaska. L’incipit del film è senza dubbio un chiaro riferimento ad un avvenimento realmente accaduto in Arizona nel 1975 al taglialegna Travis Walton, storia tra l’altro già raccontata al cinema nel 1993 con Bagliori nel Buio (Fire in the Sky). Ma questo non sarà l’unico richiamo a pellicole di fantascienza di un passato più o meno recente.

L’atmosfera che si respira è chiaramente leggera, a tratti ironica e in alcuni casi velatamente demenziale. La sceneggiatura è certamente ben costruita, pur puntando eccessivamente su cliché e riferimenti di pellicole cult di genere: a tal proposito ritroviamo in Isaac la piccola Ellie (Jodie Foster) quando in Conctat (il fim di Robert Zemeckis) tenta di entrare in contatto con il papà da poco morto.

Altri chiari omaggi sono quelli relativi a Men In Black e verso gli intramontabili film di Spielberg (Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo ed E.T. l’extraterrestre). Goffo e superficiale, invece, risulta il tentativo di coinvolgere in qualche modo Gesù, attraverso le varie filosofie sulla connessione umana e aliena.

La recitazione è in generale di buon livello, con Ryan Masson che risulta credibile nei panni di Isaac, anche se dall’aspetto potrebbe sembrare più uno studente di un liceo che uno scienziato della NASA.

Classificazione: 3 su 5.


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6 thoughts on “Proximity: Recensione del film su Prime Video

  1. Alquanto ridicolo da parte di alieni altamente evoluti in campo tecnologico e medico cercare Gesù come creatore dell’universo, un personaggio immaginario e “vissuto” miliardi peima della formazione dell’universo anche se per la religione è tre persone contemporaneamente 😂

    1. Senza approfondire volutamente un tema estremamente delicato qual’è quello religioso, il quale tocca profondamente l’animo di molte persone, nella recensione l’aspetto da te sottolineato è stato così considerato:
      “Goffo e superficiale, invece, risulta il tentativo di coinvolgere in qualche modo Gesù, attraverso le varie filosofie sulla connessione umana e aliena.”.

    2. ridicolo per te.. immagino che qualsiasi riferimento a situazioni religiose ti avrebbe fatto scrivere questo commento sciatto e inutile.. Che il personaggio sia immaginario lo dici tu.. che non sei nessuno.. che non puoi saperlo e che scrivi solo perché hai la mente così piccola da non poter credere a nulla che vada oltre quello che vedi e pensi tu.
      nessuno di noi ha la verità.. neanche gli scienziati che si arrovellano il cervello per capire come dal nulla, come loro stessi ci insegnano, sia potuto iniziare tutto.. … per cui .. è un film con un’idea.. se non ti piace puoi tranquillamente scrivere non i piace senza tirare in ballo il misero ateismo tipico di un piccola mente.

      1. Caro Alberto, ti capisco, e sono con te, se qualcuno, nei commenti, ti ha profondamente offeso nel definire in maniera molto personale la figura di Gesù.
        Proprio per questo, nella mia recensione, ho volutamente sorvolato l’argomento religioso, proprio per non ferire gli animi di chi crede profondamente.
        Detto questo, vorrei che i prossimi commenti siano riferiti al solo film, e non a un contesto sacro.

  2. Mai visto un film piu brutto di Proximity, recitazione pessima, sceneggiatura ridicola, doppiaggio da dilettanti. I personaggi non sono credibili e la musica è oscena! Davvero pessimo non salvo nulla. Poi scusate ma questa è la cosa più assurda e comica: gli alieni arrivano e si palesano dichiarando “noi abbiamo raggiunto l’apice della conoscenza” per poi domandare ai protagonisti “sapete dirci come si chiama questo uomo” …. e qui si cade nel demenziale puro … una visione di Gesù … ora l’idea potrebbe anche essere originale, una diversa prospettiva per trattare un tema affascinante …. ma in questo film come viene gestita??? Due alieni entrano nella baita dove si trovano i protagonisti … si siedono a tavola a chiacchierare (???) e dopo aver detto di aver raggiunto il massimo livello di evoluzione e conoscenza se ne escono chiedendo “chi è quest’uomo?!?! E avuta la risposta ringraziano e se ne vanno????? … ma come? Esseri tanto evoluti devono farsi un viaggio interstellare per scoprire il nome di Gesù ?!?! Davvero dopo duemila anni non lo avevano ancora scoperto da soli?? Non riesco a capacitarmi che roba del genere venga scritta e prodotta, che qualcuno ci possa dedicare tempo e denaro. Con qualche ritocco Proximity potrebbe diventare un film comico di serie b ma nulla di più.

    1. Caro Christian, sono d’accordo con te nel ritenere sciocco e superficiale il coinvolgimento di Gesù quale accenno alle varie filosofie in cui considerano la sua figura non divina, ma pregnante nelle teorie sull’esistenza e natura degli alieni. Tutto il fim, a mio avviso, va guardato in un’ottica diversa e non considerato come un puro film sci-fi, essendo alla base ironico, volutamente leggero nei toni e a tratti velatamente demenziale. Poi, ci mancherebbe, può o non può piacere.

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