Quentin Tarantino: premio alla Carriera alla Festa del Cinema di Roma

Ieri, alla Festa del Cinema di Roma è stato il giorno di Quentin Tarantino che ha ricevuto il Premio alla Carriera dalle mani del grande regista Dario Argento.

Corteggiato da anni dal direttore Antonio Monda, Quentin Tarantino, da sempre amante del cinema italiano e del nostro Paese, si è reso a disposizione del pubblico della Festa del Cinema di Roma, trasformando ogni sua risposta in un piccolo show.

Sette clip dai suoi film che, hanno dato il via per una conversazione durata poco più di un’ora, in cui Tarantino ha in più riprese dichiarato il suo amore per la Settima Arte. Dapprima come attore fino alla consapevolezza di voler fare il regista, Quentin Tarantino, ha vinto due Premi Oscar come sceneggiatore, e se dovesse scegliere quale ruolo più lo compete non saprebbe scegliere perché si considera un regista in grado di saper catturare ciò che scrive lo sceneggiatore.

Nel corso dell’incontro il regista ha dichiarato di non scrivere pensando ad un preciso attore che lo possa interpretare perché gli risulterebbe limitante per il personaggio, ma in alcuni casi scrivendo pensando ad un attore lo aiuta nel giocare sui suoi punti di forza del personaggio accentuando l’impatto accattivante sullo spettatore.

Sin da ragazzino é sempre stato legato al cinema e avrebbe voluto farne parte, tanto che per la madre e il patrigno il suo destino era quello di diventare un regista, lo avevano capito prima che ne prendesse lui stesso consapevolezza.

Per me gli eroi erano i registi, non gli attori.

Quentin Tarantino

Quentin Tarantino, attore per Godard e Romero?

Nei suoi primi anni hollywoodiani Quentin Tarantino ha mentito sul suo curriculum, dichiarando di aver recitato per Jean Luc Godard e per George Romero.

Ha deciso due interpretazioni non sindacalizzate nel sistema hollywoodiano, così da non testare dubbi, un ruolo in King Lear che, secondo lui, forse nessuno ha mai visto o non ne ha ricordi precisi. Su questa figurazione, ci ha giocato parecchio ad inizio carriera, tanto da risultare inserita in alcune sue prime biografie “un giovane Tarantino che, guardando bene lo si riconosce nel film”.

Spacciarsi per uno dei motociclisti della gang del centro commerciale presenti in Zombi di Romero, che, apparentemente avrebbe potuto assomigliargli, gli ha valso una chiamata dallo stesso Romero per un successivo ruolo da interpretare. Così, ha potuto riscattarsi per la bugia detta.

Quentin Tarantino e l’amore per Sergio Leone e il cinema italiano

Grande estimatore del cinema italiano, in particolare dei film di Sergio Leone tanto da chiamare un movimento di macchina “Sergio” (per intendere, un primissimo piano), non ha mai cambiato idea sul suo film preferito in assoluto: Il buono, il brutto, il cattivo.

Lavorare con Ennio Morricone é stato un sogno, perché lui é un Gigante del cinema. E, proprio grazie a Quentin Tarantino, il Maestro ha vinto il suo primo Oscar.

Quando gli ha mandato la sceneggiatura di The Hateful Eight, Morricone non aveva tempo per lavorare ad un’intera partitura per il film però, cercando tra le sue tracce é riuscito a trovare un tema e a comporre minuti in più necessari per il film. Qualcuno, maliziosamente potrebbe dire che Tarantino si è accontentato degli scarti di partiture musicali realizzate per il film di Carpenter avanzate a Morricone, ma quel che conta é il risultato e il contributo che le note composte da Ennio Morricone hanno regalato al film.

Alla domanda se gli piacerebbe realizzare un film in Italia, girando in particolare a Cinecittà, Quentin Tarantino non si tira indietro, anzi mostrandosi entusiasta. Ha ammesso che gli piacerebbe tantissimo ma, bisogna trovare una storia adatta anche perché girare a Cinecittà sarebbe magnifico.

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Premio alla Carriera a Quentin Tarantino (foto Getty Images)

Dario Argento premia Quentin Tarantino

“Tu sei non solo l’orgoglio del cinema americano ma anche l’orgoglio di una parte del cinema italiano. Sono così onorato di dare questo premio a uno dei più grandi talenti mondiali. Evviva Quentin Tarantino!”

Con queste parole, il regista Dario Argento sale sul palco dell’Auditorium per consegnare il Premio alla Carriera al regista americano.


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