Quest’oggi vi parliamo di Fino all’osso, il film distribuito sulla piattaforma Netflix, scritto e diretto da Marti Noxon, ed interpretato da Lily Collins e Keanu Reeves. Questa è la nostra recensione.
Fino all’osso (To the Bone) rilegge in chiave cinematografica le difficoltà emotive, oltre che fisiche, che attraversano ragazzi e ragazze affetti da gravi forme di disturbo alimentare (Bulimia, Anoressia). Nel film la protagonista interpretata da Lily Collins affronta il suo disturbo nel peggiore dei modi, ovvero isolandosi in una prigione emotiva in cui la speranza non sembra aver possibilità di entrare.
Nota per aver sceneggiato alcuni episodi di Buffy – L’ammazzavampiri, qui al suo esordio alla regia, Marti Noxon nel suo film si limita a dare speranza, senza sfociare nel dramma, grazie anche ad alcuni momenti si pura goliardia narrativa. Se la spinta emotiva portata dalla tenera storia d’amore presente nel film è ciò che spezza l’effetto dramma, i continui riferimenti al tema dell’anoressia riescono, in parte, a dimostrare quanto possa essere difficile convivere con una tale situazione fisica e mentale, in special modo quando si tratta di teenagers nel pieno della crescita. La regista fa bene a scegliere la formula teen-movie anni novanta, vincendo così a mani basse la sua prima sfida con la Hollywood che conta. Il suo lavoro non è ovviamente esente da difetti, ma risulta godibile e questo è quello che in fondo conta.
La protagonista interpretata da Lily Collins merita un elogio particolare. La sua interpretazione è veritiera, proprio perchè vissuta realmente, la Collins infatti nel suo passato non ha mai nascosto di aver avuto problemi anoressici. La sua incredibile perdita di peso, per dare vita al suo personaggio, risulta pertanto molto coraggiosa. Keanu Reeves ha un ruolo di supporto, ma nello stesso tempo importante. Ovviamente siamo abituati a vederlo combattere il male con le pistole, ma anche le sue parole sembrano essere un’arma importante.
In conclusione possiamo tranquillamente asserire che Fino all’osso è un film che racconta, in maniera leggera (ma non troppo), un tema doloroso, esso si erge a messaggio positivo per tutti coloro che soffrono tale condizione. Non sarà perfetto, ma colpisce nel segno con estrema naturalezza. Da vedere.
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