[Recensione] Amori che non sanno stare al mondo, di Francesca Comencini
Amori che non sanno stare al mondo é l’ultimo film diretto da Francesca Comencini che ha lavorato sul (suo) romanzo omonimo coadiuvandosi con le sceneggiatrici Francesca Manieri (Smetto quando voglio) e Laura Paolucci (Gli sfiorati).
Lei lo riempie di sms e lui, non risponde. Il loro amore é sfumato e Claudia (Lucia Mascino) continua a non darsi pace, a non comprendere come possa essersi spento l’intenso fuoco che viveva la loro relazione. Claudia e Flavio (Thomas Trabacchi) sono due docenti universitari con opinioni totalmente opposte, ma tra le accese discussioni le scintille esplodono plasmandosi in 7 anni di amore. Un rapporto turbolento, a tratti asfissiante, nevrotico, energico, un sentimento che risucchia entrambi di linfa vitale fino alla definitiva rottura. Le loro vite vanno avanti o almeno così sembrerebbe per Flavio che ha una nuova relazione con una giovanissima Giorgia (Camilla Semino Favro), mentre Claudia si tormenta e assilla la fidata amica-collega Diana (Carlotta Natoli) e prova ad evolversi con la seducente Nina (Valentina Bellè).
Francesca Comencini ci descrive un amore trascinante, nato con ironia e che come un treno sembra viaggiar a velocità moderata fino a rischiar il deragliamento. Un groviglio emotivo di un sentimento così forte che non riesce a sopravvivere o meglio, non riesce a stare al mondo anche perché tra chi non riconosce una fine c’è qualcun altro che ha bisogno di un nuovo inizio.
Lucia Mascino é l’attrice perfetta per mettere in scena il personaggio che Francesca Comencini crea nel suo romanzo, rappresenta la lunaticità caratteriale del mondo femminile che ha riempe la relazione di tanto, strabordante amore e non riesce a darsi una spiegazione plausibile per il termine di questo intenso sentimento. Sicuramente le figure femminili sono ben delineate, in ogni loro minimo aspetto che quasi sicuramente un regista maschile non avrebbe mostrato, questo é merito dello sguardo attento della regista Francesca Comencini, ma non per questo gli uomini ne escono totalmente sconfitti. Thomas Trabacchi si fa portavoce di quegli uomini sinceri che hanno amato con tutte le capacità che gli concerne una donna che difficilmente si riesce a tener a freno all’interno di una relazione a due. Non é un uomo melenso che acconsente ad ogni imposizione femminile, anzi fa valere il suo io anche se in alcuni episodi sembra uscirne ammaccato per gli estremi attacchi emotivi ricevuti. É un superstite, un sopravvissuto alla tempesta che scatena la sua (ex) compagna.
Amori che non sanno stare al mondo é un ritratto esuberante di una relazione che tracolla e di cui si ripercorrono le sue tappe, la regista non impone allo spettatore di prendere le parti di uno o l’altro, perchè ognuno di noi nella vita può essersi ritrovato nei panni di Claudia o, addirittura di Flavio.
Consigliamo la visione del film ad un pubblico prettamente femminile anche perché, crediamo fermamente che il pubblico maschile possa sentirsi offeso dalla rappresentazione (in parte debole) che viene fatta sul grande schermo.
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