Per gli appassionati di fantascienza Netflix ha reso disponibile sul suo catalogo il film Anon. Ecco la nostra recensione.
Anon é un thriller sci-fi con forti tratti noir, interpretato da Clive Owen e Amanda Seyfried. In cabina di regia Andrew Niccol, famoso per aver scritto la sceneggiatura di The Truman Show.
La Trama
In un futuro distopico e senza tempo, le vite di ogni cittadino vengono registrate e scaricate in un database chiamato “Ether”, a cui le autorità possono accedere per perseguire i criminali. L’investigatore Sal Frieland indaga su alcuni omicidi collegati tra loro. L’autore di questi delitti ha coperto le proprie tracce manipolando Ether in modo che la polizia non possa identificarlo.
La Recensione
Anon si inserisce chiaramente nel ricco filone narrativo che affronta i temi dell’intelligenza artificiale, della robotica e di come questi fenomeni stiano cambiando il nostro modo di vivere. Chiarissimi i riferimenti al film del 2002 Minority Report, con Tom Cruise e alla recente Serie Tv Person of Interest. Purtroppo, è bene chiarire subito la faccenda, Anon non si avvicina neanche lontanamente allo spessore di questi due capolavori del genere.
Il sentimento prevalente durante la proiezione del film è uno e uno solo, la noia. Una noia interrotta solo sporadicamente dagli sguardi magnetici della bellissima e bravissima Amanda Seyfried, unica interprete in grado di spezzare il ritmo assai compassato della proiezione. Lo stesso non si può dire per il protagonista maschile, Clive Owen, nei panni di un ben poco convincente, quasi narcotizzato, detective della polizia di New York.
Ma si sa, quando un prodotto cinematografico non funziona, spesso la colpa è da ricercarsi più nella scrittura scadente, che nelle mancanze degli attori. Anon non fa eccezione a questa regola tutt’altro. La trama di questo film, infatti, non ha praticamente senso. L’intreccio narrativo fa acqua da tutte le parti e affonda clamorosamente nel finale, uno dei più brutti degli ultimi anni, a pari merito con il recente La Fine. Un epilogo vuoto, privo di significato che farà pensare a molti spettatori la seguente frase: ” ma se mi facevo una passeggiatina?? Brutto?'”.
A peggiorare ulteriormente la situazione c’è una atmosfera pseudo noir, con questa New York sempre deserta, a cavallo tra tecnologie futuristiche e automobili degli Anni Sessanta, che contribuisce a rendere la visione del film un ottimo rimedio per l’insonnia. Non che il Sci-Fi “retrò” alla Altereted Carbon sia di per se una porcheria, ma fatto in questo modo risulta solo ridicolo e poco accattivante per il pubblico.
Peccato perché, seppur non originali e già ampiamente approfonditi in altre opere, alcuni spunti di Anon sarebbero anche interessanti. Il problema è che, invece di puntare sui suoi temi forti, come il rapporto tra diritto alla sicurezza e bisogno di privacy, il film si perde in dialoghi ridicoli e scene di sesso prive di significato, avulse dalla trama.
Per chi ama la fantascienza, quella vera, c’è molto di meglio in giro.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.