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[Recensione] Aquarius, di Kleber Mendonça Filho: la forza di una donna che non smette di lottare

Dopo esser stato presentato al Festival di Cannes dove ha conquistato la critica, arriva nelle nostre sale “Aquarius” che consacra il ritorno sul grande schermo dell’immensa Sonia Braga.

Sulle note di una riscaldante bossa nova assistiamo alla successione di vecchie fotografie di Recife, città brasiliana dove vive la nostra protagonista Clara. Appare immediato l’intento del regista Kleber Mendonça Filho di farci immergere in una realtà appartenente ad un mondo tutto suo in cui solo conoscendo ogni sua minima caratteristica si siamo in grado di comprendere il cambiamento a cui si sta assistendo.

aquarius1Clara (Sonia Braga) é una donna forte, ha sconfitto un tumore al seno, ha vissuto un eccellente carriera come critica musicale, diventando un punto di riferimento per il mondo musicale, é figlia degli anni sessanta, ha vissuto i cambiamenti del suo Brasile e l’evoluzione musicale che ha sempre seguito con dedizione rischiando anche di allontanarsi dai suoi affetti. Ha sempre vissuto nel suo appartamento all’interno di una palazzina chiamata Aquarius che si affaccia sulla spiaggia dove si reca ogni giorno; é l’unica ad esser rimasta lì, non ha la minima intenzione di cedere all’acquisto della ditta edile che ha in mente di trasformare quella palazzina in un maestoso e frigido residence.

Una continua battaglia in cui l’impetuosa Clara non accetta nessuna condizione offertale dal giovane architetto, manifestando la sua regala autorità con ogni arma. Clara “porta i pantaloni” e non accetta assolutamente di sottostare ad un volere maschile, asettico, privo di cuore in ogni sua azione; non ha bisogno dei soldi della vendita per la realizzazione del nuovo Aquarius, non ne ha bisogno, quella palazzina degli anni 40 affacciato sul lungomare di Recife é Casa, é Cuore pulsante per lei, una cassaforte in cui sono raccolti tutti i suoi ricordi, tutti i suoi affetti.

Il regista Kleber Mendonça Filho descrive una realtà brasiliana attraverso lo sguardo di una 65enne impetuosa con una famiglia assortita in cui un figlio omosessuale non scalfisce in alcun modo il pensiero della madre che ansima per poter conoscere il suo compagno, dimostrando una mentalità aperta all’attualità vissuta. La regina Clara non ha mai nascosta la testa sotto la sabbia, ha sempre vissuto a testa alta anche dopo aver affrontato la malattia, emana una luce propria ed un carisma unico ed inimitabile. Forte come la musica della sua città, e viva come le luci della notte, impetuosa come le onde che cavalca, Sonia Braga é una fortezza che non teme il passaggio del tempo anzi mostra con un certo orgoglio ogni sua ruga come una corazza impenetrabile.

La musica di “Aquarius” arricchisce la narrazione, con leggende come Elis Regina e Maria Bethania, con una ventata di internazionalità attraverso i Queen che negli anni 70 in Brasile rappresentavano la musica del futuro.

Il nostro parere: 7+

Aquarius non é un film politico anche se una visione superficiale potrebbe dargli quella lettura, in realtà é una storia in cui la memoria ha la sua centralità. Un film passionario come la sua protagonista che non si nega alcun piacere, persino quello sessuale, dimostrando un ardore invidiabile.

“Aquarius” di Kleber Mendonça Filho uscirà nelle sale italiane dal 15 dicembre, distribuito da Teodora Film.


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