Per la rubrica Cult Classics quest’oggi vi parliamo dell’attesissimo cinecomic targato Marvel Studios, Avengers: Infinity War, terzo capitolo della saga degli Avengers, diretto dai fratelli Russo.
Dopo tanti accenni, Thanos finalmente mostra il suo volto e, con l’aiuto dell’Ordine Nero, cerca di impossessarsi delle Gemme dell’Infinito. Ma dovrà scontrarsi con la caparbietà e il coraggio degli eroi più potenti della Terra, gli Avengers.
La Recensione
…e venne il giorno. Dopo mesi di speranze, speculazioni, attese, ipotesi e immagini più o meno studiate e rubate, abbiamo potuto vedere il nuovo capitolo della saga degli Avengers, Infinity War. Come molti sanno, in realtà questo film è la prima parte di un progetto più ampio che culminerà con la seconda parte nei cinema nel 2019, che, a sua volta concluderà la Fase Tre del Marvel Cinematic Universe e darà il via alla Fase Quattro.
Ma torniamo a Infinity War: il film è una grande opera epica, densa di fatti e di emozioni, splendidamente girata e scritta altrettanto bene. E’ la summa totale di tante trame portate avanti negli anni e che qui trovano il loro culmine.
I fratelli Russo ci incantano e ci emozionano con un grande spettacolo, di altissimo livello registico, e che soddisfa in pieno lo spettatore. Ogni personaggio ha il suo momento di eroismo, ogni occasione è buona per gli autori di giocare con personaggi che non avevano mai interagito tra loro, creando connessioni e sinergie inedite.
Certo, è difficile riuscire a parlare di una pellicola che ha una così alta attesa e, quando si entra in sala, già questo è un elemento di gioia ed emozione: un cinema pieno di persone, attente, silenziose, che punteggiano tutto il film con risate ed applausi. La partecipazione del pubblico è fortissima ed integrata allo spettacolo stesso.
Inoltre è affascinante vedere come la Marvel abbia, negli anni, proposto un concetto di serialità tipico delle serie tv, ma soprattutto dei fumetti, in cui tutto fa parte di un unicum narrativo e ci è riuscita splendidamente.
Infinity War non deluderà nessuno: un grande spettacolo con gli eroi più amati (anche se ne mancano un paio!), ironia e dramma calibrate in giusta misura, un cattivo degno di questo nome ma scritto benissimo e interpretato molto bene da Josh Brolin, qualche bel colpo di scena e un finale emozionante e spiazzante.
La pecca più grossa, e non è un mistero, è che non si può arrivare alla visione di Infinity War senza aver visto nessun film Marvel, perchè la pellicola richiede forzatamente una buona conoscenza dei personaggi e dei loro presupposti. Per i fan dei fumetti, la pellicola rispetta abbastanza bene la saga degli anni ’90 di Infinity War ed è molto aderente allo spirito dei personaggi della carta stampata e colorata dei fumetti.
I fratelli Russo riescono a dirigere egregiamente tutto il film, con delle scene d’azione talmente belle che sembrano balletti coreografati, e mantengono tutto questo materiale “rimanendo sul pezzo”, cioè senza perdere mai il filo dei vari plot o delle diverse storie. Ogni personaggio mantiene la sua unicità e ha il suo spazio per dimostrare cosa vuol dire essere un eroe.
Il vero eroe, e il film lo dimostra chiaramente, è quello che, quando raggiunge il limite, spinge ancora di più, e non lo fa per se stesso, ma per la gente a cui vuole bene, per gli altri, anche per gli sconosciuti, e in questi tempi barbari non è poco.
Tecnicamente, il film è perfetto con tutto il settore degli effetti speciali e della CGI in gran spolvero: vedere un film Marvel come questo è come avere, in tempo reale, un report sullo stato dell’arte nel campo degli effetti digitali. Se esiste una qualche meraviglia tecnologica o il meglio in questo campo, lo trovi sicuramente in un film Marvel.
Si ride molto, si piange abbastanza, ci si emoziona tantissimo, benchè sia solo una prima parte è un film compiuto, con un finale preciso, c’è il cameo di Stan Lee e c’è una sola, lunga, scena dopo i titoli di coda, con due personaggi che non compaiono nella pellicola.
Cast e Crew
I registi Anthony e Joe Russo arrivano da un modesto film del 2002, Welcome to Collinwood e da qualche episodio di serie tv di media fattura. Poi arrivò il successo di Community, una serie tv fresca e originale e, nel 2014, il grandissimo successo di pubblico e di critica di Captain America: the Winter Soldier. Prossimamente concluderanno il dittico degli Avengers e si dedicheranno a Ballad of the whiskey robber. Se rimarrano o no nel mondo Marvel è ancora tutto da decidere.
Gli sceneggiatori che, con grande abilità, sono riusciti a tenere il bandolo di questa matassa di personaggi e situazioni sono due vecchie conoscenze: Christopher Markus e Stephen McFeely. Insieme arrivano da Tu chiamami Peter, il film che Stephen Hopkins ha fatto su Peter Sellers, dopo sono passati al mondo di Narnia, con le sceneggiature dei 3 film, quindi sono entrati nel mondo Marvel con gli script dei 3 Captain America e Thor: the dark world. Prossimamente scriveranno The electric state di Andy Muschietti, il regista di It, e City of lies.
Josh Brolin, il figlio d’arte che interpreta il temibile Thanos, è uno dei pochi attori che, all’interno dell’universo Marvel, interpreta due personaggi: uno è il Pazzo Titano Thanos e, l’altro, sarà Cable in Deadpool 2. Candidato all’Oscar per Milk, Brolin ha iniziato la sua carriera nel 1985 nel cast de I goonies dove interpretava Brand. Belle le interpretazione regalateci in Non è un paese per vecchi, Vizio di forma e W. di Oliver Stone. Dopo Deadpool sarà in Soldado, il seguito di Sicario e in George and Tammy, di Taylor Hackford, con Jessica Chastain.
Avengers: Infinity War ha avuto un immenso successo di pubblico nelle anteprime e nelle prevendite, mentre la critica l’ha accolto con tiepido entusiasmo, preferendogli il precedente Black Panther e lamentando una certa frenesia di racconto.
La Scena da Incorniciare
Ci sono tantissime scene da vedere e rivedere ma, su tutte, mi hanno colpito molto, senza spoilerare nulla, il percorso di Thor nella storia, nella sua interezza, molto emozionante e che rende giustizia ad un personaggio che non aveva mai mostrato tanta potenza come in questo film.
Meraviglioso anche il lavoro di scrittura fatto sul personaggio del Doctor Strange che, in Infinity War, è veramente cazzuto e dà filo da torcere a Thanos in numerose occasioni.
Avengers: Infinity War è talmente bello ed epocale che entra di diritto nella categoria degli Instant Cult Classics.
Ecco il trailer del film.
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