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[Recensione] Ben-Hur di Timur Bekmambetov: Una corsa furiosa alla conquista del perdono

Era il 1959 quando uscì nelle sale il colossale adattamento di William Wyler con il Charlton Heston nei panni di Giuda Ben-Hur conquistando ben 11 Premi Oscar, a distanza di quasi 60 anni il regista kazako Timur Bekmambetov tenta nell’impresa di realizzare un remake che possa rimanere impresso nella storia del cinema.

Realizzare il quinto adattamento del romanzo di Lew Wallace non é di certo facile per gli sceneggiatori Keith R. Clarke e John Ridley che provano a ridefinire una storia già conosciuta e dei personaggi biblici, un compito rischioso a cui sono andati incontro con cautela, mettendo in risalto aspetti finora ritenuti secondari in altri adattamenti.

ben-hurIn una Gerusalemme soffocata dall’invasione romana, la famiglia reale dei Ben-Hur vive serenamente ospitando nella propria casa un figlio di Roma, Messala (Toby Kebbell), considerato un fratello dal principe Giuda Ben-Hur (Jack Huston) con cui si diverte sfidarsi nella corsa dei cavalli. Il giovane romano non si sente a suo agio in quel mondo e decide di partire per sostenere Roma nelle battaglie contro i barbari, farà ritorno rivestendo i panni di tribuno romano pronto ad accogliere il nuovo prefetto della Giudea Ponzio Pilato (Pilou Asbæk).

Durante la parata di benvenuto per Ponzio Pilato, un piccolo ribelle ospite nella reggia dei Ben-Hur tenta di uccidere il prefetto, l’esercito romano così arresta l’intera famiglia e Messala condanna a morte la madre Naomi (Ayelet Zurer) e l’amata Tirzah (Sofia Black D’Elia), mentre Giuda viene deportato e condannato a remare in una galea romana fino a morte certa. Negli anni di prigionia non manca giorno che si chiede delle condizioni di sua sorella e sua madre, cercando di rimanere in vita assetato di vendetta nei confronti del fratello romano che ha tradito l’amore della sua famiglia adottiva e nutrito dalla speranza di poter riabbracciare sua moglie Esther (Nazanin Boniadi), scappata durante l’incursione romana.

Riesce a sopravvivere ad una devastante battaglia navale nel mar Ionio e raggiungere la costa africana dove lo salva lo sceicco Sheik Ilderim (Morgan Freeman) che, dopo aver scoperto la sua bravura, gli affiderà la sua quadriga per ottenere la sua vendetta sulla sabbia del Circo.

ben-hurUna mastodontica rappresentazione di una storia leggendaria, rimodernata ai tempi moderni, in cui si preferisce approfondire l’aspetto più riflessivo ed intimo di Giuda che lungo la sua vita principesca incrocia per la prima volta Gesù (Rodrigo Santoro) ma non dà peso alle parole di quel falegname così come lo fa sua moglie che troverà in lui una salvezza, ma una serie di avvenimenti ben noti faranno incrociare le loro vite e toccheranno il principe Ben-Hur e delle persone vicine a lui.

Bekmambetov dosa bene le scene di massa, anche per non distruggere quell’atmosfera intimista che crea presentandoci le figure femminili così apparentemente fragili ma in realtà più forti di quanto sembra, come quella di Esther. Fa un lavoro discreto e congeniale nella strutturazione dei personaggi secondari, ben calibrati a livello emotivo che possiedono ognuno una scintilla che azionerà la testa calda di Giuda, tenuta molto a freno grazie al cinico, ma al tempo stesso pacato e riflessivo, e generoso sceicco interpretato da Morgan Freeman.

Evita di abusare degli effetti speciali, anche per non appesantire eccessivamente il gusto dello spettatore soprattutto nella scena all’interno del Circo, dove si ricrea la vera competizione che regalavano lo sport nell’antica civiltà romana, sorprendendolo durante la battaglia navale.

Il nostro parere: 5.5

Un remake costato troppo e che nel 2016 non era così necessario riportare sul grande schermo, ma allo stesso tempo speriamo ricordi agli spettatori italiani che anche i grandi film si possono ambientare in Italia come ai tempi d’oro di Cinecittà (gli esterni di Gerusalemme sono stati girati tra i Sassi di Matera, mentre gli interni sono stati ricostruiti a Cinecittà come anche il Circo). La sceneggiatura é un po’ altalenante, anche l’inserimento della figura di Gesù, non totalmente in scena ma presente in piccoli camei e questo riduce anche la comprensione nella conversione e nella decisione del perdono di Ben-Hur.

“Ben- Hur” di Timor Bekmambetov con  Jack Huston, Toby Kebbell e Morgan Freeman sarà distribuito nelle sale italiane dal 29 settembre da Universal Pictures.


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