Recensione Bushwick, il thriller su Netflix con Dave Bautista
E’ disponibile sul catalogo Netflix l’action-thriller Bushwick, con protagonisti Dave Bautista, e l’attrice Brittany Snow. La nostra recensione.
In una mattina come tante il quartiere newyorkese di Bushwick, nel cuore di Brooklyn, viene preso d’assalto da una sorta di milizia privata. Questi soldati armati fino ai denti sparano a vista sui passanti e distruggono tutto quello che trovano. In questo contesto di guerriglia urbana, la giovane studentessa Lucy e l’ex marine Stupe formano una strana coppia in lotta per la sopravvivenza.
Il Commento
Nonostante le apparenze, Bushwick non è il classico action-movie americano nel quale un tipo grosso (di solito The Rock) salva il mondo e la pupa tra una sparatoria e una scazzottata. Strano, perché teoricamente in Bushwick ci sarebbero sia quello grosso che salva il mondo (Dave Bautista), sia la pupa (Brittany Snow) e non mancano neanche le sparatorie e le scazzottate.
In questo film lo sconosciuto regista Jonathan Milott ha cercato una formula diversa: un action movie con una trama un po’ più elaborata e due eroi un po’ meno eroi. L’idea è interessante e la storia dei sudisti che tentano di riprendersi gli Stati Uniti mandando un esercito di mercenari a New York, per quanto assurda, ha un non so che di originale. Inoltre, nonostante le apparenze da duro senza espressione, Dave Bautista sarebbe anche un attore più che sufficiente, capace di dare vita ad un personaggio vagamente interessante ed originale.
Il problema, il grosso problema, è che tutte le potenziali buone idee contenute in questo film si perdono in una realizzazione molto grossolana e confusionaria sotto ogni aspetto. La sceneggiatura molto caotica e allo stesso tempo superficiale, la scenografia è piuttosto ripetitiva, i dialoghi sono da ninna nanna e il ritmo, incredibilmente, è lento. Purtroppo, nel complesso, tutto è molto noioso, questione non da poco in un action movie.
Dopo una prima mezz’ora abbastanza interessante, la palpebra comincia inevitabilmente a calare nonostante i forti rumori degli sparti e delle esplosioni. A quel punto, in dormi veglia, lo spettatore inizia a pensare: “forse era meglio il caro vecchio The Rock, con il suo bicipite d’acciaio ed il sorriso a 32 denti”.
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