recensione cattivissimo me 3

[Recensione] Cattivissimo Me 3 – Gru e i Minions sono tornati!

Abbiamo visto in anteprima assoluta Cattivissimo Me 3, il nuovo capitolo della saga animata prodotta da Chris Meledandri e la sua Illumination Entertainment, e questa è la nostra recensione.

La nozione di eccesso di Hollywood sembra essere confermata con Cattivissimo Me che ha già incassato 1,5 miliardi di dollari (non contando il merchandising o il miliardo aggiuntivo del film Minions) e ripete una formula gangbuster che sta funzionando bene, tanto che è diventato il film più redditizio della storia Universal.

Nel cartoon ci sono più Minions, più Looney Tunes gags e più riferimenti alla cultura pop, con l’accento agli anni ’80 questa volta; il tutto sulle note del rapper Pharrell Williams che fa da colonna sonora alla nuova versione del cartoon. L’apertura del film offre una serie di stunt nello stile Tex Avery e grandi pezzi pop che vanno da Michael Jackson a Van Halen e abbastanza Minions per fare felici i bambini.

Quando, nel precedente episodio, avevamo lasciato Gru (Steve Carell) e Lucy (Kristen Wiig), avevano “messo su casa” con le tre ragazze (Miranda Cosgrove, Dana Gaier, Nev Scharrel). La loro vita familiare inizia, ma il loro sostentamento viene minacciato quando il nuovo boss della Lega Anti-Villain (Jenny Slate) licenzia la coppia, dopo che non riescono a catturare un cattivo chiamato Balthazar Bratt (doppiato dal co-creatore di South Park, Trey Parker).

Balthazar Bratt è il nuovo delinquente del film, una reliquia hollywoodiana degli anni ’80, dimenticata dal grande pubblico, conosciuto in passato in quanto star dello show “Evil Bratt”, che indossa pattini e scarpe da tennis bianche, lancia bombe di chewing gum, balla la break dance mentre compie rapine e ha come missione principale quella di radere Hollywood al suolo.

Coffin lavora ancora una volta con gli sceneggiatori Cinco Paul e Ken Daurio e lancia il secondo atto, introducendo Dru (Carell, con un accento slavo meno pronunciato), fratello gemello nascosto di Gru con una capigliatura che farebbe invidia a Donald Trump e che sembra essere il sosia di Gerard Depardieu.

Con lo scorrere del film veniamo a sapere aneddoti nuovi, riguardanti la famiglia originaria di Gru e incontriamo la madre dei due (Julie Andrews), che sembra essere presa a prestito da un film softcore degli anni ’90; lei era rimasta in contatto con il loro padre, a loro insaputa, per molti anni, fino alla sua morte, avvenuta di recente. Anch’egli sarebbe stato un grande criminale orgoglioso del figlio che si era saputo fare strada nel crimine.

Dru vuole così diventare anch’egli un grande delinquente, facendosi insegnare da Gru per potersi così considerare, un degno membro della propria famiglia di appartenenza.

I Minions sono il rilievo irriverente in una serie che è fortemente divertente da sola. Eppure, come lo Scrat nei film di “Era Glaciale“, sembra che la loro presenza sia venuta meno nell’ultimo episodio e le loro azioni si svolgono ora, come piccole vignette, a valore aggiunto in parallelo alla trama principale.

La formula magica che il film ha conquistato sembra comunque ancora funzionare alla perfezione e il ritmo è così veloce che c’è appena spazio per respirare. Cattivissimo Me 3 in qualche modo segna il finale di una trilogia predeterminata: Nel modo più aperto possibile, apre la strada a un numero apparentemente infinito di sequel.

Dietro la facciata “spystory” ci sono scene un pò edulcorate che sembrano rifarsi ai buoni valori di famiglia vecchio stile e forse questa volta si calca un pò troppo la mano in questa direzione tradizionalista, si tratta comunque di 90 minuti di intrattenimento, allo stato puro.


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