Descrivere quello che successe la notte del 20 aprile 2010 sulla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico non é facile, neanche a distanza di anni, quella notte si verificò uno dei più esorbitanti disastri ambientali causati dall’uomo. Morirono 11 persone quella notte, e più di 100 riuscirono a salvarsi dallo spaventoso mostro di fuoco che aveva avvolto la piattaforma petrolifera sopra il quale lavoravano, il regista Peter Berg cerca con il suo ultimo lavoro “Deepwater – Inferno sull’Oceano” di rendere giustizia a quegli uomini coraggiosi che hanno vissuto un dramma indescrivibile e quegli uomini che purtroppo non sono sopravvissuti.
Prendendo ispirazione dall’articolo del New York Times “Deepwater Horizon’s Final Hours” scritto da David Barstow, David Rohde e Stephanie Saul – risultato delle interviste a 21 sopravvissuti e di testimonianze giurate e dichiarazioni scritte da parte di altri – gli sceneggiatori Matthew Michael Carnahan e Matthew Sand hanno elaborato una sceneggiatura sincera e fedele ai cruenti fatti di quella notte. Carnahan ha tentato di portare maggior attenzione sulle emozioni, sull’amore per la vita che spinge una persona a far uscire tutta la sua forza anche la più nascosta, sul coraggio che hanno trovato queste persone per salvarsi e per aiutare i propri compagni a ritornare dalle proprie famiglie.
Non é stato un lavoro semplice, ma grazie anche alla supervisione del sopravvissuto Mike Williams, si sono sentiti al sicuro ed autorizzati a portar avanti questa narrazione che meritava di vedere luce, affinché il pubblico potesse conoscere le loro storie, e potesse riconoscere nei loro occhi un amico che fa il loro stesso lavoro e il terrore vissuto quella notte assopito dalla forza di salvarsi con ogni mezzo.
La Deepwater Horizon era una piattaforma trivellatrice semisommergibile situata a circa 40 miglia dalla costa della Louisiana, era considerata un’eccellenza nel settore, ma ad aprile i lavori di estrazione erano in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Fu la decisione del responsabile della BP, Vidrine (John Malkovich) a spingere i tecnici ad azionare la perforazione ad una potenza maggiore di quanto fosse possibile in quel momento, e alle 22 del 20 aprile una colonna di gas metano risalì lungo la trivella fino alla piattaforma, rendendo vani tutti i meccanismi di sicurezza e provocando una letale esplosione che mise tutti in fuga.
Mike Williams (Mark Walhlberg) era il capotecnico elettronico della Transoceanic, responsabile della supervisione dei computer e dei sistemi elettrici della piattaforma, é uno dei pochi a rimanere sulla piattaforma cercando una soluzione per bloccare la fuoriuscita ma tutti i suoi tentativi furono inutili, sarà lui a salvare i suoi colleghi rimasti a bordo, ad assicurarsi che la giovane Andrea (Gina Rodriguez) possa tornare dal suo fidanzato e dalla sua disastrata automobile da riparare.
Conoscere Felicia, la moglie di Williams interpretata da una matura Kate Hudson ci fa conoscere meglio il dramma interiore che Mike stava vivendo in quei terribili attimi sulla rovente piattaforma e di quanto fosse attaccato a sua moglie e a sua figlia, ma anche alla sua famiglia della Deepwater Horizon, per questo non si arrende e va alla ricerca del suo mentore Mr Jimmy (Kurt Russell), installation manager offshore della piattaforma nonché il capofamiglia e responsabile di tutti i suoi lavoratori. Kurt Russell porta in scena l’onestà e il rispetto che otteneva Jimmy Harrell, oltre alle sue grandi capacità di mantenere la mente lucida nel prendere decisioni impossibili sotto incredibili pressioni.
“Deepwater” é un film drammatico ma allo stesso tempo puro e sincero, in cui la tensione é alle stesse e si stenta a respirare durante le scene che descrivono quell’atroce notte. L’abilità di Peter Berg é proprio qui, nel riuscire a raccontare un incidente con una lucidità e una ricostruzione dei fatti quanto più fedele alla realtà vissuta, mantenendo un distacco che non sottolinea il rispetto verso quegli uomini che hanno perso la vita quella notte.
Il nostro parere: 7
Un film da vedere, perché una narrazione così rispettosa di una notte, che é ricordata come il più grosso disastro ambientale americano degli ultimi anni, non é stata mai fatta. La fisicità attoriale di Wahlberg viene messa in secondo piano dalla sua emotività, dal dramma che fa rivivere e questo é merito del lavoro svolto al fianco del vero Mike Williams, un uomo dal grande coraggio.
L’audio della registrazione dell’inchiesta in tribunale non é utilizzato per aumentare la drammaticità della narrazione, ma probabilmente come un mentore per riaccendere i fari sulla verità.
“Deepwater – Inferno sull’Oceano” di Peter Berg sarà visibile nelle sale italiane dal 6 ottobre, distribuito da Medusa Film in collaborazione con Leone Film Group.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.