attacco al potere 3 recensione

Recensione di Attacco al Potere 3, il thriller con Gerard Butler

Il 28 agosto esce nelle sale Attacco al Potere 3: Angel has Fallen, terzo capitolo della popolare saga action-thriller con Gerard Butler e Morgan Freeman. Ecco la nostra recensione in anteprima.

L’agente Mike Banning, esperto di sicurezza personale e fedelissimo del presidente Trumbull, viene incastrato e accusato di aver tentato di uccidere il Presidente stesso. In fuga, braccato sia dalle forze dell’ordine che dai veri mandanti del tentato omicidio presidenziale, Banning dovrà cercare di sopravvivere per scagionarsi e sventare il diabolico piano che minaccia la sicurezza nazionale.

La Recensione

Mike Banning, l’agente macio dal grilletto facile, è tornato. A tre anni dall’uscita del deludente London Has Fallen, la saga di Attacco al Potere esce con il terzo capitolo e con un nuovo regista, lo specialista di action movies Rick Roman Waugh.

Le novità, diciamolo subito, si fermano qua. Attacco al Potere 3 non si discosta minimamente dalla consolidata formula: “spara più che puoi, ogni tanto dì qualche minchiata e i cattivi sono sempre i russi, o casomai gli arabi”. La trama, come di consueto incredibilmente banale, non è che un pretesto per vedere tonnellate di missili, pallottole, napalm, esplosioni e chi più ne ha più ne metta.

Gerard Butler è semplicemente perfetto per questo ruolo di eroe americano senza macchia e senza paura. Spara, spara, spara, ogni tanto dice qualche battuta goliardica, qualche frase ad effetto sull’amore per gli Stati Uniti e sugli orrori della guerra e poi torna a sparare. E’ il suo personaggio, l’unico che Butler sappia interpretare veramente bene, un perfetto Leonida del ventunesimo secolo, con il mitra al posto della lancia.

Morgan Freeman, forse uno dei migliori attori di tutti i tempi, appare sotto tono nel banale ruolo del solito presidente da salvare a suon di esplosioni, inseguimenti e mitragliate. Singolare che un premio oscar di questa levatura abbia accettato non una, ma ben tre volte, di recitare in questo tipo di pellicola.

Tra serie tv e blockbuster, non se ne può più veramente di presidenti degli Stati Uniti da salvare, di attentatori, terroristi, di malavitosi arabi o russi da massacrare in nome della “sicurezza nazionale”. Attacco al Potere 3 non riesce ad innovare in nessun modo ed in nessun settore questo genere vecchio e stantio ma, al contrario, ci si butta a capofitto.

A parte qualche bella sparatoria, qualche effetto speciale interessante, non ci sono moltissimi motivi per spendere 10 euro e andare a vedere l’ennesima versione moderna di Rambo.


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