Dopo esser stato presentato in anteprima al Festival di Cannes, arriva nelle sale italiane “Rocketman” l’atteso biopic sulla tormentata vita di Sir Elton John. Vi presentiamo la nostra recensione.
Seguendo il successo di “Bohemian Rhapsody“, il regista Dexter Fletcher riaffronta la grande sfida di portare sul grande schermo la vita di un grande artista – tutt’ora in vita – famoso non unicamente per la sua musica ma anche per la sua vita sfrenata e fuori controllo. “Rocketman” non si presenta come una storia edulcorata, nessuna censura sulla vita della star internazionale: una spirale di dipendenza, da quella sessuale alle droghe – in particolare la cocaina – e il tentativo di suicidio.
Un diavolo super glamour (Taron Egerton) oltrepassa la porta, si dimostra sfacciato ma allo stesso tempo colpevole delle sue dipendenze a cui vuole trovare una soluzione. Man mano che riaffiorano i ricordi della sua infanzia si libera di alcuni accessori del suo scintillante vestito, facendo riemergere i suoi demoni e provando ad affrontarli rimanendo fedele a se stesso. Perennemente alla ricerca di approvazione e d’amore, qualcosa che é sempre mancato al piccolo Reginald Dwight – questo il vero nome di Elton John- che sin dall’infanzia non ha mai ricevuto un abbraccio da parte del padre (Steven Mackintosh), e la cui madre (Bryce Dallas Howard) gli ha predetto un vita sentimentale destinata alla solitudine.
In questo viaggio alla ricerca di se incontra Bernie Taupin (Jamie Bell), paroliere delle sue composizioni e amico fraterno, e intreccia una relazione amorosa e autodistruttiva con il manager John Reid (Richard Madden).
Fletcher prova a mettere in scena la vita del baronetto John senza tralasciar alcun dettaglio del suo travagliato percorso, lo fa intrecciando sapientemente a livello narrativo alcune sue hit riarrangiate dal produttore Giles Martin ed eseguite (quasi) in toto da Taron Egerton. Ogni brano ci mostra quanto l’artista si sia rivelato diverso in ogni suo aspetto, non solo dal punto di vista sessuale ma anche di quello artistico, imponendosi nell’olimpo musicale con un’esibizione indimenticabile al Troubadour di Los Angeles in cui lievita in aria insieme al pubblico sulle note di Crocodile Rock.
“Rocketman” mostra l’ascesa e la disfatta dell’artista strizzando l’occhio ai canoni del musical, così come fa lui davanti allo specchio prima di andare in scena, grazie ad una partitura musicale con performance meravigliose corredate da costumi luccicanti e fedeli a quelli indossati ai tempi dall’artista e coreografie non invasive. Se l’Academy ha premiato l’interpretazione di Rami Malek, siamo più che certi che non potrà ignorare il lavoro svolto da Taron Egerton che fa suoi i demoni di Elton John e buca lo schermo con performance strepitose.
Sicuramente non é facile realizzare un biopic su un artista fuori dai canoni come Elton John e sicuramente avere lo stesso Elton John e suo marito nei panni del produttore ha regalato al progetto una sincerità narrativa ma allo stesso tempo uno spettacolo sincero più che meritevole.
Non si potrà uscire dalla sala senza continuare a canticchiare un brano sentito nel film.
“Rocket Man” di Dexter Fletcher con Taron Egerton e Richard Madden é uscito nelle sale italiane il 29 maggio, distrubuito da 20th Century Fox Italia.
Recensione di Rocketman, il biopic su Elton John con Taron Egerton
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.