Di passaggio in Inghilterra, abbiamo potuto seguire Fugitive of the Judoon, il quinto episodio della dodicesima stagione di Doctor Who. Questa la recensione.
I Judoon invadono Gloucester alla ricerca di un fuggitivo. Il Dottore (Jodie Whittaker), intercettato un messaggio proveniente dalla nave aliena, decide di interviene per evitare la scia di morte che i Judoon potrebbero lasciarsi alle spalle nella loro caccia. Arrivata in città incontrerà Lee e Ruth Clayton (Jo Martin) mentre Graham (Bradley Walsh), Ryan (Tosin Cole) e Yaz (Mandip Gill) spariranno misteriosamente. Chi ha rapito i companion del Dottore e chi o cosa stanno cercando i Judoon?
Commento
Se Spyfall è stato un bellissimo doppio episodio, Orphan 55 – con alti e bassi – ha comunque incontrato il favore dei fan, e Nikola Tesla’s Night of Terror si è rivelato fedele alla storia della serie ed ai messaggi che Doctor Who ha lanciato nel corso di più di 50 anni, Fugitive of the Judoon può essere considerato la perfezione assoluta, da qualsiasi parti la si guardi.
Nida Manzoor, che già bene aveva fatto nella direzione dell’episodio su Tesla, dona spessore ai personaggi, creando situazioni corali che iniziano a far integrare con il flusso degli eventi i tre companion dell’attuale Dottore.
Vinay Patel e Chris Chibnall hanno scritto una sceneggiatura eccezionale, ricca di colpi di scena, personaggi ed eventi che faranno da spartiacque con quanto accaduto finora, e ciò che farà da linea guida alle prossime avventure di Jodie Whittaker da qui al suo addio alla serie che, come ricordiamo, avverrà alla fine della prossima stagione.
Nonostante l’incipit vi riporti a Spyfall, l’episodio Fugitive of the Judoon risulta godibile anche senza aver visto i primi quattro episodi di Doctor Who 12, e questo perché gli eventi narrati sono inseriti come funzionali per questa avventura. Importanti e sconvolgenti, ma comunque legati più ad eventi futuri che passati.
Messaggi sibillini provenienti da cose e persone innestano nello spettatore quella giusta dose di suspense tanto utilizzata nelle passate stagioni e che gli appassionati apprezzano. Da tenere in considerazione i due colpi di scena presenti nell’episodio: davvero emozionanti.
La protagonista, finalmente, riesce a mostrare quei turbamenti e quelle emozioni che hanno caratterizzato le precedenti rigenerazioni del Signore del Tempo. Jodie Whittaker, finora, non era risultata incisiva come ci si aspettava, e questo nonostante una recitazione corretta ed in punta di fioretto. Con questa nuova avventura ci si rende conto che la Whittaker recita il personaggio che le hanno affidato nel modo in cui è stato costruito dallo showrunner, ovvero un Dottore insicuro ma fedele alle proprie origini e questo lo si potrà apprezzare nel confronto che avrà con Jo Martin.
I Judoon, le brutali guardie mercenarie del Whoniverse, sono gli sparring partner ideali in questa sequenza di avvenimenti che racconta molto di più di quello che potremmo immaginare all’inizio.
La fotografia risulta molto più curata, così come meritano un plauso costumi e dosaggio del CGI, i quali sembrano spingere la serie a livelli sempre più alti di realizzazione.
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