prima di domani recensione

[Recensione] Prima di Domani, il film diretto da Ry Russo-Young

Questa è la recensione (in anteprima) di Prima di Domani, il nuovo film diretto da Ry Russo-Young, tratto dal romanzo omonino di Lauren Oliver.

Ve lo dico subito. Rilassatevi e mantenete il vostro tasso di curiosità alto, quello che vi sto per descrivere non è un film semplice, anzi, diciamo che anche se sono passate diverse ore dall’anteprima, ci sto ancora riflettendo su… ma fidatevi, vale tutti i soldi del biglietto. Si può dire che il film sia scandito da tre momenti. La prima mezz’ora (dedicata alla vita più o meno superficiale dei teenagers di oggi), l’ansia che deriva dall’assurda vicenda che capita alla protagonista e la conclusione agrodolce che dà una svolta a tutto il film.

Prima di domani è un viaggio psicologico che si avvicina delicatamente allo spettatore, rendendolo fruitore di un messaggio talmente vero e universale da essere una grossa lezione di vita.

“Diventa ciò che sei, rendendo unica la tua esistenza valorizzando quella degli altri“.

Sembra quasi un aforisma zen e, probabilmente, lo sarà pure!

Il film è ambientato a Vancouver, location cupa e profonda quanto basta che, con la sua nebbiolina, riesce ad avvolgere e amalgamare perfettamente trama, personaggi e l’intricato flusso degli eventi. Sam (Zoey Deutch) è una normale adolescente che si trasforma in una vera e proprio eroina. Nel corso della narrazione riesce a destreggiarsi nel limbo in cui è intrappolata fino a completare il viaggio che ognuno di noi compie nella propria esistenza. BE WHO YOU ARE (come si legge su un cartello appeso ad un muro in una delle scene principali).

“L’autodeterminazione di ciò che si é veramente va contro ciò che nella realtà di oggi ci fanno credere sia giusto diventare.

L’essere una persona accettata dagli altri, popolare, menefreghista e superficiale, è diventata inconsciamente una ricetta che tende ad essere seguita da un numero crescente di persone. Affermarsi vuol dire calpestare ciò che ci sta intorno. Questo è sicuramente uno dei temi che il film vuole sfatare. Tematica non secondaria, che deriva da quella appena descritta, riguarda le scelte che portano ad essere felici, che spesso, invece di essere guidate dall’istinto e dal cuore, vengono anch’esse condizionate dal giudizio degli altri.

Ora prendete tutto ciò che avete letto e aggiungeteci una vena thriller/psicologica. Il risultato? Un film che, finalmente, vi stupirà…ma non prima del 19 luglio.


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