Dopo esser stato presentato al Festival di Cannes, arriva dal 25 ottobre nelle sale “Euforia“ con la regia di Valeria Golino. La recensione.
Matteo (Riccardo Scamarcio) ed Ettore (Valerio Mastandrea) sono due fratelli totalmente diversi: Matteo é un imprenditore d’arte religiosa, con la linfa vitale che gli scorre nelle vene, mentre Ettore é un professore di scienze alla scuola media del loro paese natale ed é estremamente più pacato rispetto al giovane fratello. Matteo nasconde la gravità della malattia di Ettore per non far preoccupare la sua famiglia ma sopratutto ospita il fratello nella sua sontuosa casa al centro di Roma per fargli trascorrere un soggiorno sereno senza che egli sospetti qualcosa. Matteo é circondato da amici, la sua casa pullula di sorrisi ed euforia che nasconde in ognuno una profonda tristezza e solitudine.
Se con “Miele“ Valeria Golino in veste di regista ci aveva incuriosito, facendosi ben apprezzare, con “Euforia” conferma la sua bravura e la sua delicatezza narrativa ereditata anche dalle esperienze del cinema francese. La storia di “Euforia“ é delicata, ma allo stesso tempo prorompente per le emozioni che sprigiona. I suoi personaggi sono dei bugiardi nella vita di tutti i giorni, combattuti tra la verità e la maschera di menzogna che vestono per nascondere la propria sofferenza intima.
Matteo ed Ettore s’inseguono continuamente cercando di negarsi l’amore di chi li circonda, lo fa Ettore con sua moglie (Isabella Ferrari) e la sua giovane amante (Jasmine Trinca), donne munite di una corazza emotiva che provano a modo loro di rimanere vicine ad Ettore; lo fa anche Matteo fuggendo da qualsiasi forma di dolore e di relazione sentimentale.
“Euforia” di Valeria Golino con Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea sarà visibile nelle sale italiane a partire dal 25 ottobre, distribuito da 01 Distribution.
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