Questa sera vi proponiamo la recensione di Godzilla: Monster Planet, il primo anime dedicato ad una delle più grandi icone della cultura giapponese, distribuito a livello internazionale da Netflix.
Godzilla: Monster Planet è stato diretto dalla coppia di registi formata da Kobun Shizuno e Hiroyuki Seshita, la distribuzione attraverso il colosso Netflix è arrivata il 17 gennaio 2018, alcuni mesi dopo l’approdo nelle sale giapponesi ad opera di Toho Company. Il progetto è nato come primo capitolo della trilogia, il secondo dovrebbe essere pronto non prima del prossimo maggio.
Creato dalla Toho nel lontano 1954, il re dei mostri cinematografici Godzilla ha attraversato il passare degli anni in maniera assolutamente straordianria, senza mai perdere quel fascino che da oltre 60 anni scatena negli appassionati ammirazione ed in alcuni casi devozione. La cultura giapponese anche se grata al mito di Godzilla, mai fino ad oggi era riuscita a trasmettere tale gratitudine attraverso la specialità della casa, gli anime.
Godzilla: Monster Planet è ambientato lontano dalla nostra epoca ben 20 mila anni, su una Terra oramai preda della potenza distruttiva del micidiale Kaiju. Gli esseri umani sono costretti a lasciare il pianeta Terra a causa dell’insorgere della minaccia Godzilla, iniziando così un lungo pellegrinaggio nello spazio. La ricerca inutile di una nuova casa, però, riserva delusioni, sofferenza e morte, l’unica scelta è pertanto quella di tornare sulla Terra, e sperare di poter risolvere il problema Godzilla.
Nonostante una caratterizzazione dei protagonisti umani abbastanza deficitaria, il lavoro dei due registi sul comparto tecnico è molto efficace, e la tessitura della sceneggiatura si presenta solida e avvincente. Anche se le ambientazioni futuristiche cercano di smistare l’attenzione su altri temi, come la ricerca della vita aliena e la coesistenza forzata tra razze diverse, il focus della storia è ovviamente centrato sul mitico Kaiju. Esso, così come evidente anche nelle sue origini cinematografiche, viene descritto come una punizione divina per gli errori commessi dalla razza umana. A tal proposito c’è da sottilineare come i registi abbiano voluto dare molto peso ai cambiamenti climatici avvenuti nel tempo sulla Terra dopo la partenza degli umani dalla stessa.
Piace, e non poco, la componente action, mentre risulta ammirevole l’attenzione per i dettagli fantascientifici palesata dai registi. Buono l’impatto estetico del prodotto targato Toho/Polygon, a tal proposito lodiamo la perfetta miscela tra il più classico degli stili anime e le più moderne tecniche di animazione cinematografica, il risultato è senza dubbio affascinante.
In conclusione ci sentiamo di promuovere “quasi” a pieni voti Godzilla: Monster Planet, con la speranza di poter eliminare quel “quasi” nei prossimi due capitoli della trilogia.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.