Attesissima serie tv prodotta e distribuita da Amazon Prime Video, il 31 maggio è stata finalmente distribuita la prima stagione di Good Omens. Questa è la nostra recensione.
Irriverente e divertente, la trasposizione del romanzo “Buona apocalisse a tutti!” di Neil Gaiman, è interpretata con una buona dose di humor britannico dalla improbabile coppia Michael Sheen e David Tennant.
Undici anni fa, i demoni decidono che è venuto il momento di fa nascere l’anticristo, e affidano il compito di far pervenire il neonato sulla Terra a Crowley (David Tennant). Crowley, però, non vorrebbe che arrivasse l’Armageddon: sulla terra si trova bene. Sono circa seimila anni che la abita, cioè da quando sotto forma di serpente ha dato la mela ad Eva nel giardino dell’Eden. Cosi si rivolge ad Aziraphale (Michael Sheen), che dell’Eden era il guardiano di uno dei cancelli di accesso e che come Crowley si trova a vagare sul nostro pianeta nelle varie epoche in una continua lotta fra il bene e il male. Good Omens racconterà gli eventi che coinvolgeranno l’anticristo, l’angelo e il diavolo fino al giorno del giudizio. Accanto a loro ci saranno Streghe, Cacciatori di Streghe, medium ed i 4 Cavalieri dell’Apocalisse.
Il Commento
La prima stagione di Good Omens si suddivide in 6 episodi, ognuno della durata di 60 minuti. Ogni puntata scorre via piuttosto velocemente e con un buon ritmo, senza momenti morti. La narrazione, mai banale, segue gli standard classici delle produzioni della BBC con uno humor prettamente britannico già visto in Guida Galattica per Autostoppisti e ad alcuni episodi della serie Doctor Who, a cui il regista Douglas Mackinnon si ispira ed omaggia con piccole perle all’interno degli episodi. Fra le tanti citazioni presenti nell’intera serie, alcune delle quali riferite al Signore degli Anelli, a Il Presagio, le più particolari e difficili da scoprire sono proprio quelle riferite a Doctor Who. Tennant, ad esempio, viene chiamato Dottore all’inizio della serie e fra cravatte in stile sciarpa di Tom Baker e negozi che riprendono lo stile del TARDIS, l’elenco è veramente lungo.
Tennant e Sheen sono perfetti nel ruolo, istrioni e mattatori dettano il ritmo all’intera opera e sono al loro agio nei ruoli assegnati. Sheen era stato scelto all’inizio per interpretare il demone, ma durante la stesura degli episodi Gaiman si è reso conto che il gallese era perfetto per il ruolo dell’angelo Aziraphale, mentre lo spigoloso e sinuoso serpente Crowley era perfetto per le corde dello scozzese Tennant.
Scelta perfetta a nostro avviso, come perfetta è la scelta di Jon Hamm nel ruolo di un antipaticissimo arcangelo Gabriele; il personaggio non è presente nel romanzo ed è stato creato appositamente da Terry Pratchett che ha collaborato con Gaiman alla stesura della sceneggiatura e che, purtroppo, a causa di ritardi nella produzione, non è riuscito a vedere concretizzarsi il proprio lavoro.
Nel cast anche Adria Arjona (Pacific Rim – La rivolta) nel ruolo della strega Anathema Device, Michael McKean (Laverne & Shirley) nel ruolo del cacciatore di streghe Shadwell, Jack Whitehall (Fresh Meat) nel ruolo dell’apprendista Newton Pulsifer, Miranda Richardson (Rita Skeeter nei film di Harry Potter) è la medium Madame Tracy e Sam Taylor Buck nel ruolo di Adam Young.
Fantastica e trascinante la colonna sonora con alcune delle più celebri canzoni dei Queen
Neil Gaiman ha dichiarato:
“Non abbiamo realizzato la serie per continuarla, l’abbiamo costruita come storia a sé stante auto conclusiva. La cosa bella di Good Omens è che ha un inizio, una metà e una fine”. Tuttavia l’autore non chiude ad un possibile seguito della storia: “Se alle persone piacerà abbastanza potremmo senz’altro tornare e fare altri episodi”
Una seconda stagione dipende quindi dalla risposta del pubblico e, visto lo sforzo ed il risultato finale ottenuto, speriamo sia realizzata.
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