[Recensione] Il cliente, il film diretto da Asghar Farhadi
In una Teheran in continua trasformazione Emad (Shahab Hossein) e Rana (Taraneh Alidoosti) sono costretti a lasciare il loro appartamento, trovando ospitalità in un appartamento messo a disposizione dal loro amico Babak (Babak Karimi).
In apparenza la nuova casa non dimostra nulla di strano, tranne la presenza di vestiti della inquilina precedente che ha lasciato una buona opinione tra i condomini del suo palazzo a causa del continuo via vai dal suo appartamento.
Una sera uno dei suoi clienti scambiando Rana per lei, l’aggredisce nel bagno fuggendo via. L’incidente segnerà profondamente la giovane donna che cadrà in un iniziale stato di shock mentre farà maturare nel marito una profonda rabbia e voglia di farsi giustizia da solo con ogni mezzo.
Ashar Farhadi ci racconta una città in continua evoluzione, in cui il passato viene schiacciato senza troppi problemi per proseguire in un presente nuovo e di facciata. Ci sono ancora difficoltà da superare come la censura che condiziona la messa in scena del loro spettacolo teatrale, e proprio attraverso “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller ci mostra come si possa ritrovare l’armonia precedentemente conquistata a causa di profonde e contrastanti posizioni ideologiche.
Il nostro pare: 7+
Farhadi elabora un thriller che mette in luce emozioni contrastanti come il perdono di Rana e la sete di vendetta di Emad che rappresentano metaforicamente quello che sta accadendo in Iran.
“Il cliente” di Asghar Farhadi vincitore all’ultimo Festival di Cannes per la miglior sceneggiatura e miglior interpretazione maschile (a Shahab Hosseini) uscirà nelle sale italiane il 5 gennaio 2017, distribuito da Lucky Red.
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