Questa è la recensione di Il Vegetale, l’esordio al cinema del fenomeno nato sul web che prende il nome di Fabio Rovazzi. La regia è di Gennaro Nunziante, storico collaboratore di Checco Zalone.

Il Vegetale porta sul grande schermo l’esilarante storia di Fabio, giovane neolaureato che non riesce a trovare un lavoro, alle prese con un padre ingombrante e una sorellina capricciosa e viziata. Entrambi lo considerano un “vegetale”. Un evento inatteso cambierà improvvisamente i ruoli. Fra situazioni comiche e trovate paradossali, il protagonista dovrà reinventare la sua vita.

Il film mostra in modo ironico, divertente, e a volte dissacrante, la condizione dei giovani laureti alle prese con il mondo del lavoro, quasi sempre poco gratificante rispetto ai risultati ottenuti con lo studio. Fabio Rovazzi, che nella pellicola mantiene il suo nome e cognome, si ritroverà a svolgere un insolito stage che metterà a dura prova la sua pazienza e il suo spirito di sacrificio.

La Recensione.

Il lungometraggio è ben costruito, nonostante poggi su una trama già trita e ritrita. Piacevole la recitazione di Rovazzi, l’attore a tal proposito sfrutta la sua genesi da youtubers, dimostrando di trovarsi a proprio agio davanti alle telecamere. La piccola Nives, interpretata da Rosy Franzese, rappresenta l’arma in più della pellicola di Nunziante, così come la presenza Alessio Giannone, in arte Pinuccio, nel ruolo del coinquilino Nicola. Una lode va anche a Barbara d’Urso, la cui presenza è ridotta solo a due piccoli, ma divertenti cammei.

Tanto spazio viene dato agli splendidi paesaggi del film, con particolare attenzione alle locations della provincia di Rieti, sempre straordinarie e perfettamente promosse da una serie di inquadrature magistrali. Da notare anche la buona scelta dei colori dei costumi, ben allineati con il ritmo giovanile e scherzoso del film.

A nostro avviso Il Vegetale si va ad inserire in quel filone di pellicole che senza molte pretese, ma capaci allo stesso tempo di strappare in maniera genuina tante risate.