Rilasciata il 13 marzo 2020 tramite la piattaforma Netfilx, la seconda stagione Kingdom riprende là dove si era interrotta la prima. La recensione.
In quella che oggi conosciamo come Corea, durante il periodo Joseon, comunemente noto come il medioevo coreano, una strana epidemia trasforma i morti in zombi. Il principe ereditario non dovrà però fronteggiare solo un’orda di famelici mangiatori di carne umana ma anche, se non soprattutto, potenti uomini politici che vogliono accaparrarsi una consistente fetta di potere.
La prima nota di merito, constatabile sin dai primi minuti del primo episodio di questa seconda stagione, è da ricondurre all’aspetto della continuità. La scrittura permette alla messa in scena di svilupparsi in maniera tanto fluida rispetto alla conclusione della stagione precedente da dare l’impressione che si tratti di un vero e proprio unicum. Dopo un paio di puntate in cui l’aspetto action sembra prendere il sopravvento, Kingdom torna ad essere impreziosita dall’aspetto che, sin dalla sua prima messa in onda, aveva conquistato l’attenzione degli appassionati: la proposizione di complessi intrighi di potere. Importanti tanto quanto l’elemento orrorifico e fantastico, i segreti dei personaggi e la loro lotta per raggiungere il potere si rivelano, ancora una volta, la carta vincente di una serie che, ne siamo certi, difficilmente lascerà deluso anche lo spettatore più esigente.
La cura nella ricostruzione storica e l’attenzione dedicata agli elementi visivi, come i costumi e le scenografie, non fanno altro che impreziosire la cornice di una produzione che riesce ad unire, anche grazie al sostanzioso budget, aspetto contenutistico e perizia tecnica. Gli attori sono tutti in parte e, in particolare, emerge sempre maggiormente la bravura di Bae Doo-na, attrice di caratura internazionale (era tra le protagoniste di Sense8) che riesce a imprimere nel personaggio del medico Seo-bi sfumature sorprendenti e inaspettate.
C’è da aggiungere, inoltre, che non è mai facile portare sullo schermo un prodotto originale quando al centro della trama c’è un elemento tanto inflazionato quanto l’epidemia zombi. Tanto più non era facile confermare gli ottimi risultati ottenuti dalla prima stagione. Kingdom non si è limitato a questo ma anzi è riuscito ad alzare l’asticella e ci auguriamo che l’eventuale terza stagione non sia da meno.
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