Recensione Kodachrome, il film con Ed Harris e Jason Sudeikis
Da pochi giorni Netflix ha rilasciato sul proprio catalogo Kodachrome, un film del 2017 diretto dal regista canadese Mark Raso, ed interpretato da un cast d’eccezione formato da Ed Harris, Jason Sudeikis e Elizabeh Olsen.
Presentato durante l’ultima edizione del Toronto International Film Festival, il film Kodachrome prende liberamente spunto da un articolo del New York Times firmato da Arthur Gregg Sulzberger, dove il punto focale fu il clamoroso pellegrinaggio di numerosi appassionati della gloriosa pellicola Kodachrome verso l’ultimo centro Kodak ancora in grado di svilupparla. Il film nel particolare racconta il viaggio verso l’ultimo centro Kodachrome di un illustre maestro della fotografia, oramai vicino alla morte, in compagnia del figlio. Il difficile rapporto tra i due che persiste oramai da anni, trasformerà quest’ultimo viaggio nell’ultimo treno verso la redenzione per entrambi.
A discapito di una trama per nulla originale, Kodachrome riesce a puntare dritto al cuore dello spettatore, e lo fa grazie ad una sceneggiatura lineare e solo poche volte banale, ad una regia pulita, e ad una recitazione intensa e mai sopra le righe, il tutto reso armonioso da una splendida colonna sonora.
La regia di Mark Raso già dai primi minuti risulta pulita e senza fronzoli, il racconto degli eventi sembra avere un solo obiettivo, dare vita ad un’empatia narrativa mirata, dove le emozioni dei personaggi sono lettaralmente al centro del suo film. Il semi-sconosciuto Mark Raso, diciamolo senza problemi, tocca con maestria (e furbizia) le giuste corde emotive dello spettatore. La sceneggiatura firmata a più mani da Jonathan Tropper e Jonathan Tropper è discretamente strutturata, con un carico emotivo fortemente marcato in special modo nel finale, tenero anche se estremamente scontato.
A dare forza ad un film ben costruito, ma non eccezionale, è però la recitazione intensa sprigionata dall’ottimo cast. Ed Harris è straordinario come sempre, ed il suo supporto carismatico ad un personaggio difficile da amare, ma allo stesso tempo quasi impossibile da odiare, è semplicemente perfetto. Jason Sudeikis si lascia finalmente alle spalle l’etichetta da attore comico per abbracciare quella che potrebbe essere, senza esagerare troppo, la sua miglior interpretazione in carriera. Non ha convinto pienamente, invece, Elizabeth Olsen, ma forse la colpa risiede nella caratterizzazione del suo personaggio, mai pungente, e spesso quasi inutile ai fini della storia.
In chiusura non possiamo non parlare delle musiche che accompagnano le scene più intense del film di Raso. La colonna sonora di Kodachrome è difatti semplicemente impressionante, a tal proposito citiamo alcuni pezzi leggendari come Melt Away dei Galaxie 500 e Lightning Crashes dei Live.
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