Da poco più di una settimana il colosso dello streaming Netflix ha iniziato a distribuire sul proprio catalogo Iron Fist, la nuova serie tv prodotta da Marvel Television dedicata all’ultimo dei mitici Difensori (gli altri sono Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage), e ovviamente noi proviamo a dire la nostra sulla prima stagione.
Approfittando dell’approdo di Doctor Strange nel Marvel Cinematic Universe, con introduzione del multiverso annesso, la divisione televisiva della Marvel con Iron Fist torna a dare spazio al lato mistico del suo sconfinato universo fumettistico, la storia di Danny Rand e del suo Pugno d’Acciaio è infatti molto lontana dai precedenti adattamenti targati Netflix in cui l’ancoraggio nel mondo reale viene sottolineato a più riprese, pertanto non ci è sembrato appropriato prendere come punto di riferimento per una buona critica serie come Daredevil o Luke Cage, come fatto in lungo ed in largo su altre testate in rete.
Iron Fist di certo non rappresenta l’emblema della perfezione produttiva, molte sono le lacune che sin dai primi episodi la serie Marvel si trascina sul groppone, ma è giusto sottolineare che guardando i vari episodi ci ritrova in effetti in un universo tutto nuovo, dove il mondo reale si scontra con qualcosa difficile da spiegare con razionalità, e come succede in questi casi lo stupore del pubblico non può e non deve essere rivolto verso la banalità, e questo fortunatamente con Iron Fist non succede, o almeno non sempre.
Il lavoro svolto da Scott Buck (showrunner) con Iron Fist trova il nostro favore almeno fino a quando si tiene lontano dai troppi intrecci temporali relativi al passato del protagonista, troppi difatti sono i flashback inseriti quasi in maniera scriteriata all’interno di una narrazione tutto sommato lineare, si finisce spesso per andare in confusione e questo di certo non giova agli standard qualitativi finora apprezzati con le altre serie tv Marvel/Netflix.
Cercando un motivo per criticare negativamente Iron Fist non possiamo non soffermarci sulla mancanza di sprint emozionale dei primi 5/6 episodi, troppo compassata la narrazione con pochi spunti di interesse atti a tenere alta l’attenzione di chi spera di ammirare una serie tv incentrata su quello che può essere considerato uno dei personaggi Marvel più forti di sempre, per fortuna una discreta sterzata emozionale arriva nella seconda parte della stagione, anche se mai si ha l’impressione che Iron Fist abbia sicuramente superato l’empasse iniziale.
Il cast scelto per impersonare i vari protagonisti non dispiace, anche se forse si sente la mancanza di un volto di maggiore spessore, Finn Jones sembra avere il giusto appeal Marvel, egli riesce a miscelare le due anime di Danny Rand in maniera discreta, è chiaro che speriamo in un’evoluzione del personaggio in The Defenders o nella ipotetica seconda stagione di Iron Fist; piace la fisicità di Jessica Henwick, così come la fragilità psicologica mostrata da Tom Pelphrey riguardo il suo problematico ruolo di Ward, crediamo infine sia da ritenere inutile (o quasi) la presenza di Rosario Dawson nel cast, il suo personaggio sembra forzatamente inserito nella narrazione.
Chiudiamo la nostra disamina con un piccolo, ma dovuto cenno alla presenza delle arti marziali in Iron Fist, molti infatti sono i combattimenti inseriti al suo interno e tanti di questi davvero proposti in maniera realistica, il problema quindi è proprio questo …. TANTI e non TUTTI! Dai coreografi destinati ai combattimenti scelti da Marvel e Netflix forse era lecito sperare in qualcosa di molto più reale, e poco costruito. Bocciamo infine anche l’utilizzo “poco” celato delle controfigure dei protagonisti nelle scene più spettacolari …. è giusto che Finn Jones e Ramon Rodriguez utilizzino controfigure, ma un minimo questi devono pur dimostrare di saper fare!!!
Il Verdetto alla prima stagione (6.0)
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