Recensione Maze Runner – La Rivelazione, il film di Wes Ball
Abbiamo visto Maze Runner – La Rivelazione, il terzo ed ultimo capitolo della saga tratta dai romanzi di James Dashner, diretto da Wes Ball. Ecco la nostra recensione.
Nel cast del capitolo conclusivo tornano i volti noti di Dylan O’Brien, Ki Hong Lee, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Will Poulter, Rosa Salazar e Giancarlo Esposito. Il film riparte dal rapimento di Minho e dal tradimento di Teresa, con Thomas ed il resto dei radurai pronti a rispondere con forza alla minaccia Wicked.
Maze Runner – La Rivelazione parte subito col botto, i primissimi minuti infatti mettono in scena un’adrenalinica sequenza in cui Thomas e gli altri radurai assaltano un treno prigionieri Wicked alla ricerca di Minho. Da questa sequenza s’intuisce da subito che il ritmo imposto dal regista Wes Ball al film sarà incessante, tra inseguimenti, corse folli, sparatorie e guerriglie urbane.
Se va dato un premio a Wes Ball, è senza dubbio quello di aver riportato sul grande schermo, in maniera assolutamente fedele, una catena di romanzi che ha sempre appassionato i lettori per il suo ritmo incalzante. Ma come sappiamo, talvolta essere fedeli al materiale di partenza non è sufficiente per realizzare un buon film.
Ritmo incessante a parte, il terzo capitolo della saga Maze Runner soffre per gran parte della visione l’ombra dei suoi predecessori. Qui, difatti, il lavoro del regista risulta soltanto godibile, concentrando il maggiore sforzo artistico sull’azione più che sui contenuti emotivi, poche volte messi realmente in risalto. La contrapposizione tra l’eroismo dei protagonisti e l’antagonismo di Wicked è poco marcata, e questo piccolo ma fondamentale dettaglio diluisce forse troppo il messaggio lanciato dai romanzi di James Dashner, ovvero che la ricerca estenuante di una cura può divenire spesso un male peggiore della malattia stessa.
La sceneggiatura, come detto, gode di un buon ritmo, ma non per questo risulta priva di problematiche, tra l’altro molte di queste sembrano legate alla commercializzazione forzata di un prodotto di nicchia come Maze Runner. Il copione, a tal proposito, risulta il più delle volte scontato, privo di originalità, un limite importante per un film che aveva come obiettivo, chiudere degnamente una saga avvincente.
L’aspetto estetico di Maze Runner – La Rivelazione convince, e questo non solamente per la buona mole sequenze iper adrenaliniche inserite al suo interno. Concettualmente stiamo parlando di un prodotto di non di altissimo budget e per quello che offre possiamo ritenerci soddisfatti.
Il cast giovanissimo è ben supportato da qualche vecchia volpe hollywoodiana, a tal proposito va sottolineata la buona prova di Giancarlo Esposito, attore troppe volte sminuito, ma di gran talento. Dylan O’Brien mostra ancora una volta di essere a proprio agio con il genere action, e l’infortunio subito sul set – che ricordiamo ha fatto fermare per mesi le riprese – la dice lunga sulla sua passione verso il lavoro. Passo indietro, a nostro avvisto, per Kaya Scodelario, stiamo parlando di una futura top actress hollywoodiana, quindi da lei ci si aspettava punte di recitazione più alte. Il villain di turno è interpretato ancora una volta da Aidan Gillen – Dito Corto di Il Trono di Spade – una prova la sua lineare, non buca lo schermo, ma neppure sfigura.
In conclusione Maze Runner – La Rivelazione rappresenta un ottimo prodotto adatto all’intrattenimento cinematografico degli amanti del cinema action. La delusione, semmai, riguarda la poca attenzione riservata all’aspetto emotivo, alla caratterizzazione dei personaggi e alla profondità del messaggio da inviare al pubblico. Si tratta di una degna conclusione della saga cinematografica? Questo lo lasciamo decidere a voi lettori.
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