Vi proponiamo la recensione a La Notte ha divorato il Mondo, horror francese del 2018, presente su Amazon Prime Video.
Diretto dall’esordiente Dominique Rocher, l’horror francese conta un cast “mini” formato da Anders Danielsen Lie e Golshifteh Farahani, oltre ad un nutrito gruppo di comparse trasformate per l’occasione in zombie.
Al centro della trama il dramma di un giovane parigino, il cui risveglio da una sbornia è tutt’altro che felice. Amici, conoscenti… la popolazione parigina per intero si è tramutata in zombie famelici.
COMMENTO. Passato quasi inosservato nel mercato cinematografico francese, La Notte ha divorato il Mondo ha avuto un discreto seguito nel nostro paese grazie alla piattaforma di streaming Amazon Prime Video, ciononostante la notorietà in questo caso non ha portato i risultati sperati.
L’esordio alla regia di Dominique Rocher, fino al 2018 solo cortometraggi interessanti, si distanzia da altri titoli legati al sotto-genere zombie movie, ma nel farlo si spinge in tutt’altro senso, trasformandosi in un dramma psicologico “solo a tratti” inquietante.
Il background narrativo dell’horror di Rocher è solo accennato, per così dire. A tal proposito, il regista non fa riferimento alla causa dell’apocalisse, né dona al suo racconto un finale adeguato. Si tratta di un film modesto, minimalista, e soltanto a tratti claustrofobico, e questo in parte perchè concentra la maggior parte dell’attenzione dello spettatore su aspetti ben lontani dall’apocalisse che ha trasformato la popolazione in zombie. La psiche del protagonista (interpretato da Anders Danielsen Lie) è il vero fulcro della narrazione di La Notte ha divorato il Mondo, ma il lavoro che ne viene fuori risulta approssimativo, privo del giusto pathos, e per certi aspetti frammentario.
L’interpretazione “in solitaria” del giovane Anders Danielsen Lie risulta appena sufficiente, ma sospettiamo che la scarna caratterizzazione del suo personaggio possa aver influito anche sul lavoro da lui svolto sul set. Non brilla, a nostro avviso, neppure la rappresentazione coreografica dei nostri amici “non morti”, mai così noiosi.
Nonostante tutte le buone intenzioni, questo è un film che finisce per rispecchiare la difficoltà della cinematografia moderna nel trovare idee innovative, originali, o per meglio dire capaci di impressionare lo spettatore medio, oramai stanco di guardare storie trite e ritrite. Un vero peccato!
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