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[Recensione] Oceania, il nuovo cartoon della Disney

Oceania (Moana) è il nuovo film targato Disney diretto da Ron Clements e John Musker, i realizzatori de La Sirenetta e La Principessa e il Ranocchio.

Oceania è il 56° classico Disney secondo il canone ufficiale, il secondo a uscire lo stesso anno dopo Zootropolis.

La trama

Vaiana Waialiki è una giovane hawaiana destinata a ereditare il ruolo di capo del proprio villaggio sull’isola di Motonui. Vaiana, sin da piccola, è stata scelta dall’Oceano per ripristinare il cuore dell’isola madre Te Fiti che ha il potere di creare la vita. Una delle regole ferree del popolo di Vaiana consiste nel non andare mai oltre il reef, ma quando il pesce comincia a scarseggiare, la giovane deve intraprendere, nonostante il volere del padre, un viaggio alla ricerca del semidio mutaforma Maui, colui che molto tempo prima aveva rubato il cuore di Te Fiti per darlo all’umanità, ma che l’aveva perso nell’Oceano a causa del demone di lava Te Ka.

Una volta raggiunto Maui, Vaiana – che ha ricevuto in dono il cuore di Te Fiti dalla nonna Tala –  lo convince ad accompagnarlo in un’attraversata dell’Oceano per andare a ripristinare il cuore dell’isola madre.

Il film

Per il suo 56° classico, la Disney ha realizzato un film non ispirato a una fiaba preesistente ma optando per una storia originale che attinge alla cultura e alla tradizione polinesiana. La protagonista Vaiana (Moana in originale: il nome è stato cambiato per evitare fraintendimenti con la pornostar nostrana) non è una principessa in attesa (o alla ricerca) del Principe Azzurro, ma una giovane donna con ideali propri e determinata a realizzarli andando anche contro il volere genitoriale e trasgredendo alle proprie leggi per il bene comune.

Nel personaggio, dunque, è insita la ricerca da parte dello studio di andare oltre i propri canoni pur restando all’interno di uno schema ormai consolidato alla perfezione – non mancano canzoni e personaggi comprimari, come il pollo HeiHei a cui viene affidata la maggior parte delle gag per compiacere a un pubblico più infantile – così come la protagonista che va oltre il reef alla ricerca di un oltre a lei sconosciuto ma necessario.

Ecco che la ricerca di Vaiana oltre il reef può associarsi alla ricerca da parte della Disney di storie nuove che possano basarsi sulla propria tradizione cinematografica, ma con la consapevolezza e l’arditezza nel creare mondi e narrazioni immaginifiche ex novo. Il rischio, perfettamente calcolato – ma portato a compimento – consiste nel far affrontare ai propri personaggi avventure in mare aperto senza riferimenti a cui lo spettatore possa aggrapparsi per farlo immergere in un oceano, letterale e metaforico, in cui perdersi e far volare l’immaginazione, privandolo anche di quei riferimenti letterali e fiabeschi a cui i film Disney ci hanno abituato.

Alla perfezione tecnica, ormai a livelli parimenti a quella di un film live action, si aggiunge una coerenza di racconto che solo in qualche occasione risulta programmatico e in un certo senso meccanicistico – come l’Oceano, protagonista silenzioso ma imperante che in certe occasioni si rivela come deus ex machina mentre in altre viene relegato a semplice presenza comica; ma sono difetti che passano in secondo piano rispetto alla fantasia degli autori e alla visionarietà di certe scene (come lo scontro finale).

Se la storia appassiona è anche per merito di personaggi a tutto tondo, a cominciare dalla protagonista, ma anche del semidio Maui, vanesio e altezzoso all’inizio, ma che cela dentro di sé un passato tormentato e poco felice. Memorabile il pollo HeiHei.

Oceania è un film che lancia un messaggio non banale – andare oltre le leggi e le barriere, lottare con le proprie forze per ottenere l’obiettivo prefissato e andare incontro al proprio destino – che i più piccoli possono non apprendere appieno, ma che contorna il film di una dimensione per nulla scontata e fortemente sociale.

Voto: 8


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