Netflix ha rilasciato nel proprio catalogo il film Se Ci Conoscessimo Oggi (When We First Met), la nuova commedia interpretata da Alexandra Daddario e Adam Devine. Questa è la nostra recensione.

Diretto da Ari Sandel (L’A.S.S.O. nella Manica), Se Ci Conoscessimo Oggi è una commedia romantica, dove a farla da padrona sono le occasioni sprecate, gli amori mancati e gli errori fatti in passato. Protagonista della pellicola è il classico ragazzo finito nel pericoloso cerchio sociale noto anche come “Friend Zone“. Innamorato da anni di una ragazza divenuta nel tempo la sua amica del cuore, il ragazzo scopre un modo per tornare indietro nel tempo è cambiare il corso degli eventi. Ma cosa succede quando di contro ci si mette il destino?

Sandel torna nel mondo degli amori adolescenziali dopo aver raccolto tiepide recensioni con la commedia L’A.S.S.O. nella Manica, questa volta però approfittando di un’accresciuta esperienza riguardo al sottogenere teen movie. Dalla trama si intuisce che Se Ci Conoscessimo Oggi non rappresenta l’eccellenza dal punto di vista dell’originalità, ma fortuna vuole che il film vive momenti di spensieratezza, diverte quando deve, ed in qualche occasione lascia del tempo per riflettere su ciò che nella vita conta davvero. Ci troviamo dinanzi ad una sceneggiatura imbottita di luoghi comuni, questo è certo, ma nonostante tutto il prodotto finale risulta godibile e certi risvolti narrativi, anche se scontati, sembrano abbastanza “azzeccati”.

A nostro avviso pesa sulla qualità del risultato finale la scelta di affidare ad Adam Devine il ruolo da protagonista, è noto infatti che le sue qualità attoriali risultano alquanto discutibili, ed il perchè si palesa spesso in questo film. Alexandra Daddario e Robbie Amell potrebbero dare molto di più, ma è il caso di rivederli in azione con copioni più consoni alle proprie potenzialità.

In conclusione possiamo definire Se Ci Conoscessimo Oggi una commedia discretamente riuscita, anche se non proprio indimenticabile. Il film diverte con moderazione, ma soffre enormemente quando è la recitazione a prendere il sopravvento.