Recensione Sergio, film con Wagner Moura su Netflix
Abbiamo visto Sergio, film proposto da ieri sul catalogo di Netflix, con Wagner Moura e Ana de Armas. Questa è la recensione.
Diretto da Greg Barker, “Sergio” racconta la storia del diplomatico brasiliano Sergio Maria de Mello, ammirato in tutto il mondo grazie al suo ruolo nella risoluzione dei conflitti nelle zone calde del mondo. Il film, partendo dall’attentato di cui fu vittima nel 2003 a Baghdad, ripercorre a ritroso le tappe principali della sua vita professionale e privata.
Barker, che nel 2009 aveva già raccontato attraverso un documentario la storia del diplomatico, realizza un biopic molto lineare che trova nella performance attoriale da mattatore di Wagner Moura (noto ai più per aver vestito i panni di Pablo Escobar nella serie Narcos) il suo principale punto di forza. L’attore brasiliano non solo si sottopone ad una notevole trasformazione fisica (impossibile non notare il dimagrimento avvenuto tra Narcos e questa pellicola, ovviamente al fine di rassomigliare maggiormente al personaggio) ma riesce, tramite un interpretazione equilibrata e mai sopra le righe, a convincere nonostante una sceneggiatura piuttosto scialba. Buona anche la performance di Ana de Armas, nota per le sue interpretazioni in “Blade Runner 2049” e nel recentissimo “Cena con delitto”, ormai lanciata più che mai nell’olimpo di Hollywood.
Peccato che oltre alle ottime prove attoriali in questo film biografico non ci sia granché. La pellicola non si discosta mai dall’ordinario e, sia negli aspetti tecnici che in quelli artistici, si rivela una prova sì di mestiere ma priva di particolari punti di interesse. La scrittura è l’elemento che manca maggiormente. I personaggi sono caratterizzati con i cliché tipici (l’uomo buono e di successo che trascura la famiglia, ad esempio) del cinema più patriottico e la loro psicologia viene presentata in maniera piuttosto piatta.
Piatto, purtroppo, è anche l’aspetto contenutistico, limitato all’esaltazione di un personaggio, senza ambiguità e senza sfumature che avrebbero reso più verosimile la messa in scena. Dimenticabile.
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