[Recensione] The Help, il capolavoro di Tate Taylor
Mi capita spesso di ritrovarmi verso le nove/nove e mezza di sera con una gran voglia di vedere un film, che però non sia né troppo lungo o pesante, né troppo leggero/ frivolo con un umorismo discutibile.
Questa ricerca infinita, qualche tempo fa mi ha portato a scegliere The Help, anche se le tematiche (discriminazione, lotta bianchi vs neri e politica americana degli anni ’60), mi sembravano tutte abbastanza “impegnative”. In tutto ciò però, c’era Emma Stone come protagonista e, essendo un’attrice che ammiro molto, mi sono lasciata convincere. Ci sono voluti credo 5 minuti per farmi innamorare di questo film: il motivo? È semplicemente un capolavoro.
Il film è stato tratto dal romanzo L’aiuto (2009) di Kathryn Stockett, autrice che, guardate il destino, è una vecchia amica d’infanzia della del regista e sceneggiatore del film, Tate Taylor.
Ambientato in un clima di razzismo ipocrita e borghese, The Help tratta la storia di Skeeters, giovane laureata e promettente giornalista che decide di trattare nei suoi articoli di un tema molto scomodo “il punto di vista delle cameriere di colore”, cioè di donne , cameriere e tuttofare che lavorano nelle case delle ricche e viziate signore bianche.
In mix molto ben bilanciato di umorismo, commozione e presa di coscienza di una realtà che, sotto chili di lacca per capelli e gonne a palloncino, non è altro che un insieme squallido e superficiale di persone. The Help è un film che accende tante domande e fa riflettere su diversi comportamenti che , negli anni 60 come nel 2017, non sono ,purtroppo, cambiati di una virgola.
Con 160 milioni di dollari incassati, e numerosi premi internazionali, The Help si accaparra anche il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista (Octavia Spencer), oltre che al vostro applauso dopo che l’avrete visto.
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