Nei giorni scorsi Netflix ha rilasciato sul proprio catalogo The Outsider, il nuovo film di produzione propria con protagonista Jared Leto. Questa è la nostra recensione.
Nick è un americano prigioniero in un carcere giapponese nel 1954. All’interno della struttura stringe uno strano rapporto di fiducia con Kiyoshi, membro di una potente famiglia della Yakuza. Il primo aiuta il secondo ad uscire dalla prigione tramite un pericoloso escamotage. Il suo aiuto sarà ricompensato…
Diretto dal danese Martin Zandvliet, già regista di quel Land of Mine che nel 2017 ha conquistato la nomination all’Oscar come miglior film in lingua straniera, The Outsider è un gangster movie atipico, silenzioso e violento, che ha il suo punto di forza maggiore nella curata ricostruzione del Giappone degli anni ’50.
Jared Leto risulta azzeccatamente monocorde nel ruolo dell’imperscrutabile Nick, un uomo su cui aleggiano fantasmi di un passato accennato, ma mai esplorato. L’evoluzione del personaggio, nel corso della pellicola, si delinea in maniera graduale e sottesa mentre sullo sfondo prende vita un universo fatto di riti, sesso, invidie e tradimenti.
Il film non è assolutamente privo di cliché, anzi purtroppo ne è pervaso, ma la cura per gli aspetti estetici, dai costumi alle scenografie, passando per la fotografia, e l’interessante lavoro di sottrazione (pochi dialoghi e pochissime spiegazioni date attraverso le parole) lo rendono assolutamente uno yakuza movie di tutto rispetto.
La pellicola, disponibile sulla piattaforma Netflix dal 9 Marzo 2018, ha ricevuto diverse critiche negative ed è stato accompagnato da una sterile polemica relativa alla scelta di un protagonista occidentale per un film ambientato in Asia. Prendendo le distanze dai due punti sopracitati ci sentiamo di dire che The Outsider è un film non privo di difetti, ma assolutamente godibile e ben strutturato.
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