Abbiamo visto la seconda stagione di Tredici, la serie ideata da Brian Yorkey e basata sul romanzo “Thirteen Reasons Why” di Jay Asher, ora disponibile nel catalogo Netflix. Questa è la nostra recensione.
TRAMA
Siamo arrivati al momento della verità: negli episodi della seconda stagione assistiamo al processo contro i presunti responsabili del suicidio di Hanna Baker. Nella prima stagione tredici cassette ci hanno spiegato le motivazioni che hanno spinto la nostra protagonista a compiere questo triste atto. Ora è il momento di fare giustizia in nome di Hanna Baker.
RECENSIONE
Gli anni dell’adolescenza non sono facili. È una palestra di vita in cui dobbiamo lottare, per sopravvivere al flusso di cambiamenti che caratterizzano questa delicata e complessa fase della crescita. L’adolescenza è un lungo cammino alla scoperta di sé, nel quale impariamo a conoscere i nostri pregi e i nostri difetti. Sono gli anni del “prima” di tutto: i primi amori, le prime vere amicizie, le prime gioie e le prime delusioni.
Ma questo cammino è tutto in salita: c’è chi arriva alla meta e chi purtroppo non ce la fa. Questo lo sapeva bene Hanna Baker, modello ideale della ragazza di buona famiglia, figlia unica, giovane e bella, con quel forte desiderio di essere accettata che contraddistingue tutti gli adolescenti.
Nel suo tentativo di creare dei legami con i compagni di scuola, Hanna soccombe. I pettegolezzi e le cattiverie che si infrangono contro di lei la sconvolgono: togliersi la vita è il modo più semplice per alleviare questo enorme dolore.
Il suicidio di Hanna Baker ha traumatizzato le vite di tutti e ha portato a galla scomode verità, che gli altri protagonisti non vogliono affrontare. A cinque mesi di distanza dalla sua scomparsa, gli amici di Hanna e tutti coloro che le sono stati vicino hanno la possibilità di raccontare la loro storia, e di trovare il coraggio per affrontare le proprie paure.
Questa serie tv statunitense nasce con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica verso questi episodi, sempre più frequenti, che rischiano di passare inosservati. Nel racconto affiorano molte tematiche difficili e delicate: la violenza sessuale, l’omofobia, il bullismo, le violenze domestiche. Inoltre, emerge con preponderanza il ruolo fondamentale che dovrebbe avere la scuola nei confronti di queste violenze: sostenere gli adolescenti nel loro cammino di maturazione, educandoli a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, senza vergognarsi di chiedere aiuto quando se ne ha bisogno.
Tredici sono i motivi per cui Hanna Baker ha scelto la morte alla vita; tredici sono le occasioni degli altri protagonisti per dire la verità…
..perché la vita inizia solo quando impariamo ad accettare chi siamo.
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